Italicum: una proposta per il diritto di Tribuna (contro la litania del "voto utile")

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Difficile fare una legge peggiore del Porcellum. Forse l'unica peggiore poteva essere il Porcellum con le preferenze, e non mi dilungo sul perché. Ma in qualche modo non ci sono riusciti (a farla migliore). Questo nuovo sistema, infatti, si basa sullo stesso concetto proporzionalista del Porcellum, con liste bloccate - solo un po' più corte, ma sempre con possibilità di candidatura plurima (!) - che si confrontano su collegi più piccoli, più o meno su base provinciale. Dunque la scelta elettorale rimane quella ideologica dei partiti e non delle persone, ovvero dei capi partito e non dei rappresentanti dei cittadini in Parlamento. La coalizione che arriva al 37% prende il 55% dei seggi (340). La novità vera, però, è il secondo turno: se nessuno arriva alla soglia del 37% si va al ballottaggio. Chi vince il ballottaggio prende il 52% dei seggi (327). Da questo calcolo sono esclusi i 12 seggi della circoscrizione estera.

Sondaggio effettuato dall'Istituto Piepoli
il 12 marzo 2014 relativo a "intenzioni voto Camera"
Gli altri partiti (che non siano PD, FI o M5S) si attaccano: una coalizione deve raggiungere almeno il 12% per accedere alla ripartizione dei seggi, mentre i partiti interni a una coalizione devono arrivare al 4,5%. I partiti che non si coalizzano, invece, devono arrivare all'8%. Oggi come oggi i soli PD, FI e M5S varcano quella soglia, interna ed esterna. Tutti gli altri, Lega, Ncd e Sel compresi, non ce la fanno, stando ai sondaggi, neanche dentro una coalizione. L'Italicum, alla prova teorica, tiene in vita gli effetti negativi partitocratici del proporzionale, facendolo diventare un proporzionale maggioritario.

Ora la domanda è (e la mia proposta emendativa per il Senato è): 

Se il premio di maggioranza serve per governare e l'alto sbarramento serve per non permettere ai piccoli partiti di avere una capacità interdittiva troppo grande dentro una coalizione di governo; al di fuori della maggioranza di governo, che viene garantita dal secondo turno, perché impedire la sopravvivenza dei partiti, non di regime, di avere un diritto di tribuna? Dunque, dovendo tenere inalterata la legge - beninteso, preferisco una legge maggioritaria uninominale - propongo di eliminare la soglia di sbarramento fuori dalle coalizioni. I parlamentari eletti, infatti, non sarebbero un ricatto per la maggioranza, che già ha i suoi numeri, ma un controllo in più in Parlamento e una garanzia di rappresentanza maggiore per i cittadini. Ad oggi, infatti, sarebbero rappresentati in Parlamento circa il 70% degli elettori, mentre rimarrebbero fuori il 30% (cioè, messi insieme, il primo partito italiano). Con l'emendamento proposto, tendenzialmente, vi sarebbe il 100% di rappresentanza per gli elettori, il voto non sarebbe mai inutile e il secondo turno servirebbe a scegliere il partito/coalizione vincente. E l'appello dei potenti al "voto utile", quella litania stancante che non fa parlare di politica, la spazziamo via. 


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