Le dimissioni degli assessori del PDL del Lazio finiranno in una sceneggiata. Magari fossero dimissioni irrevocabili. Anche la restituzione delle deleghe è una sceneggiata, posto che fino a poco tempo fa la Presidente Polverini non aveva dato alcuna delega, salvo che al suo Assessore Cetica.
Prenda atto la Presidente che ha fallito sul Piano Casa, così come ha fallito sull’altra legge proposta dalla Giunta e relativa alla disciplina dei campeggi. Prenda atto la Presidente che ha fallito perché la sua maggioranza ha voluto calpestare non solo le regole del Consiglio, ma con arroganza e protervia, ha voluto calpestare persino la Costituzione.
Il capogruppo del PDL Franco Fiorito, in aula durante la discussione estiva del Piano casa e dell’assestamento di Bilancio ebbe a dire che i Radicali, con la Costituzione sotto un braccio e il Regolamento del Consiglio sotto l’altro, impedivano di fare politica, appellandosi, per fare ostruzionismo, alle regole.
E affermò, in termini davvero emblematici: “le regole non sono l’oggetto del nostro lavoro”.
Bene, oggi abbiamo la dimostrazione lampante di ciò che accade a voler fare leggi e più in generale amministrazione e politica senza rispettare le regole.
Qualsiasi manager o dirigente privato che avesse causato alla propria azienda i danni che questa classe dirigente della maggioranza sta causando alla nostra povera regione Lazio sarebbe stato mandato a casa ed avrebbe faticato non poco a trovare un qualsiasi altro posto di lavoro.
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