14 mila tifosi della Roma non potranno accedere allo stadio per Roma Verona del 1 settembre; praticamente un DASPO di fatto collettivo, impersonale e quindi antigiuridico, ma probabilmente i 14 mila non lo sanno. Il sito della As Roma non mette in evidenza questo annuncio, che infatti risulterebbe inspiegabile. Ecco cosa è successo e perché 14 mila persone che hanno pagato l'abbonamento e pensano di poter accedere allo stadio non potranno. Secondo la ricostruzione che segue la Roma avrebbe potuto fare molto di più. Invece sembra aver "ceduto la sanzione" come si cede un debito. Speriamo non diventi un problema di ordine pubblico.
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In base alla decisione del Giudice sportivo, pubblicata con COMUNICATO UFFICIALE N. 220 DEL 20 maggio 2013, (e confermata dalla Corte di Giustizia Federale il 14 giugno scorso), lo stesso “delibera di sanzionare la Soc. Roma con l’ammenda di € 50.000,00 e con l’obbligo di disputare una gara con il settore dello stadio denominato “curva sud” privo di spettatori”.
La gara in questione si terrà domenica 1 settembre allo Stadio Olimpico: Roma-Verona.
In base alla lettera della decisione la sanzione è da applicare alla Associazione Sportiva Roma, che non potrà mettere in vendita i biglietti per quel settore e non potrà avere, di conseguenza, da una parte un introito economico, dall’altra il sostegno di un settore dello stadio.
Tuttavia la As Roma, invece di collocare i tifosi che hanno acquistato il diritto alla partecipazione all’evento attraverso l’acquisto dell’abbonamento di “curva sud” in altro settore dello stadio, comunica attraverso il responsabile della biglietteria Carlo Feliziani, intervistato dall’emittente radiofonica Retesport, che
La ricollocazione per Roma-Verona “Non potrà essere concessa. E' la prima volta che succede la squalifica parziale di un settore. Nel caso specifico il dispositivo del giudice sportivo è stato ben chiaro nella sanzione dell'As Roma. Inevitabilmente provoca il fatto che tutti i titoli emessi relativi a quel settore non sono abilitati all'ingresso e, a cascata, significa che quei titoli di accesso che valgono per il settore di Curva Sud non possono accedere ad altri settori dello stadio. Purtroppo non esiste un settore con capienza sufficiente per mettere circa 14000 spettatori. E' una situazione che non ha sbocchi. Abbiamo fatto tutti i ricorsi ma, purtroppo, per questa gara, la situazione è questa”.
La Roma ha provato a fare qualcosa? “Siamo ricorsi a livello legale in tutte le maniere. Quello che si è potuto fare, l'abbiamo fatto. Arrivati a questo punto non possiamo dare alternative che possano essere gestite. Ci sono problemi logistici insormontabili”.
Se qualcuno avesse comprato il biglietto avrebbe potuto cambiare il posto? “Nel caso specifico no perchè la sentenza è arrivata largamente prima di ogni emissione del tagliando”. (http://www.laroma24.it/archivio/91362/feliziani-curva-chiusa-per-roma-verona-situazione-senza-sbocchi-l-away-sono-rammaricato-20000-tessere-emesse-prezzi-dei-biglietti-aumentati-per-la-tutela-degli-abbonati.html)
Si rileva che:
1) quando si dice “i titoli emessi per quel settore non sono abilitati all’ingresso” si dice una cosa errata, perché non sono i titoli emessi a non essere abilitati, ma l’ingresso a non essere accessibile. Perché come dice il Giudice sportivo è il settore che deve essere “privo di spettatori”, e non gli spettatori privi del diritto di partecipazione all’evento. Di conseguenza qualsiasi altro ingresso sarebbe “abilitato” agli abbonati di curva sud, purché muniti di un biglietto.
2) due sono le strade da percorrere per essere muniti di un biglietto: a) la prima, gratutita per gli abbonati, emettendo la As Roma un tagliando segnaposto sostitutivo; b) la seconda, onerosa per gli abbonati, acquistando un biglietto di altro settore.
3) rispetto al punto 2)a) il responsabile biglietteria As Roma spiega che “i titoli emessi relativi a quel settore [curva sud] non sono abilitati all'ingresso e, a cascata, significa che quei titoli di accesso che valgono per il settore di Curva Sud non possono accedere ad altri settori dello stadio”. Ma è ovvio che i titoli “curva sud” non possano accedere in quanto tali, dovrebbero infatti essere sostituiti dall’emissione di tagliando segnaposto come quando si accede nel derby per gli abbonati di curva e distinti nord nei settori di Monte Mario e Tribuna Tevere (http://www.asroma.it/pdf/3roma_lazio_8_4_2013.pdf)
4) rispetto al punto 2)b) si deduce dalle parole di Feliziani che la persona abbonata in curva sud, avendo il suo posto già lì assegnato, non può acquistare un nuovo tagliando in altro settore dello stadio, essendo già assegnatario di un posto e non concedendo la centrale di emissione biglietti un secondo posto allo stesso soggetto nella stessa partita; ma questa ipotesi presenta due vie d’uscita: la prima, oggettiva, è che non si può essere presenti in un settore che è chiuso, dunque mette alla prova la centrale che gestisce l’accesso allo stadio; l’altra è invece una via d’uscita che mette alla prova la natura della impossibilità di accesso in curva sud, infatti se un abbonato in curva sud comunica la cessione del suo posto a terzi entro il venerdì precedente la gara può acquistare il biglietto in altra parte dello stadio, e se questo non fosse concesso vorrebbe dire che l’accesso allo stadio non sarebbe reso impossibile dalla chiusura di un settore, ma - di fatto - dall’applicazione di un DASPO generalizzato a tutti gli abbonati di una curva, decisione palesemente antigiuridica (http://it.wikipedia.org/wiki/Daspo). Questo escamotage, se conosciuto, sarebbe però possibile solo per gli abbonati con tessera del tifoso, mentre impossibile - secondo quanto spiegato dal centro servizi as Roma - per i possessori della As Roma Club Home che non possono mai cedere a terzi il diritto di ingresso. Dunque si configura un DASPO di fatto per chi è detentore di un As Roma Club Home e un DASPO burocratico per tutti gli altri.
La morale è che la sanzione inflitta alla AS Roma è stata di fatto ceduta - come avviene per la cessione di un debito - agli abbonati di curva sud.
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