I Consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella Federalisti Europei Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo hanno inviato al Commissario Europeo all’Ambiente Janez Potočnik una integrazione del report-denuncia che fu inviato il 04/02/2011 per segnalare le incongruenze del Piano Regionale dei Rifiuti - che di seguito si rende pubblica -al fine di evidenziare e segnalare ulteriori elementi emersi nel corso di questi mesi e che forniscono pieno riscontro alle censure mosse all'operato della Giunta con il primo esposto di febbraio, oltre a segnalare la stasi dei lavori della Commissione consiliare competente per il completamento del provvedimento.
La denuncia prende le mosse dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea che, nel giugno 2007, ha condannato l’Italia per violazione della direttiva 75/442/CEE ritenendo fondata la censura della Commissione per la mancata elaborazione del piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio e valutando il Piano inefficace a rispettare la direttiva Ue. Non avendo l’Italia ottemperato alla sentenza della Corte di Giustizia, la Commissione ha deciso di procedere con una seconda lettera di messa in mora e a tale atto di diffida la Giunta regionale, guidata dalla Presidente Polverini, ha risposto approvando il 19/11/2010 un Piano dei rifiuti.
La lettera inviata dai Consiglieri Radicali:
Il Piano presentato in realtà ne contiene due: il primo tiene conto della normativa vigente in Italia (art.1108, L.296/06) quindi fissa come obiettivo al 2011 il raggiungimento del 60% di raccolta differenziata; il secondo viene definito “scenario di controllo”, questo nasce dall’ipotesi di avere negli anni una crescita inerziale sia di produzione dei rifiuti che di percentuale di raccolta differenziata e prevede che la stragrande maggioranza di RSU venga smaltita in discarica I due piani sono l’uno irrealizzabile, l’altro non in grado di rispettare la gerarchia dei rifiuti più volte definita dalle Direttive europee. La Regione Lazio, ad oggi, può contare su un 15% di riciclo. Oltre all’enorme gap esistente tra obiettivi dichiarati e situazione attuale, segnaliamo anche l’enorme deficit impiantistico. Questo aspetto è stato ribadito dalla COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti che, il 2 marzo 2011, ha approvato all’unanimità la relazione sul Lazio. Nel testo licenziato dal Parlamento italiano vengono sottolineate varie criticità del ciclo dei rifiuti. Questi due grandi problemi per essere risolti richiederebbero, da parte della Giunta Polverini, lo stanziamento di ingenti risorse economiche che, ad oggi , non sono previste in nessun documento di programmazione. (Alleghiamo il documento parlamentare). A dimostrazione che la giunta Polverini persegua il cosiddetto “scenario di controllo”si segnala che il Commissario Delegato per il superamento dell'emergenza ambientale nel territorio della provincia di Roma, prefetto Pecoraro, ha individuato in Corcolle (Comune di Roma) e Quadro Alto (Comune di Riano) i siti “temporanei” che dovrebbero sostituire la discarica di Malagrotta. Queste zone sono state scelte anche in base alla loro grandezza, le volumetrie a disposizione per tre anni, infatti, sono paragonabili a quelle riempite nel periodo 2008/2011 a Malagrotta. Questo decisione conferma l’ipotesi di avere negli anni una crescita inerziale sia di produzione dei rifiuti che di percentuale di raccolta differenziata. Il Piano dei rifiuti, a distanza di quasi un anno, non è stato approvato dal consiglio regionale ed è fermo in commissione ambiente dove i lavori sono quasi in stasi. Questa inerzia dell’assemblea degli eletti è in netto contrasto con la motivazione d’urgenza sottoposta all’Italia tramite la seconda lettera di messa in mora della Commissione europea.
I Consiglieri regionali, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella Federalisti Europei
Il Piano presentato in realtà ne contiene due: il primo tiene conto della normativa vigente in Italia (art.1108, L.296/06) quindi fissa come obiettivo al 2011 il raggiungimento del 60% di raccolta differenziata; il secondo viene definito “scenario di controllo”, questo nasce dall’ipotesi di avere negli anni una crescita inerziale sia di produzione dei rifiuti che di percentuale di raccolta differenziata e prevede che la stragrande maggioranza di RSU venga smaltita in discarica I due piani sono l’uno irrealizzabile, l’altro non in grado di rispettare la gerarchia dei rifiuti più volte definita dalle Direttive europee. La Regione Lazio, ad oggi, può contare su un 15% di riciclo. Oltre all’enorme gap esistente tra obiettivi dichiarati e situazione attuale, segnaliamo anche l’enorme deficit impiantistico. Questo aspetto è stato ribadito dalla COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti che, il 2 marzo 2011, ha approvato all’unanimità la relazione sul Lazio. Nel testo licenziato dal Parlamento italiano vengono sottolineate varie criticità del ciclo dei rifiuti. Questi due grandi problemi per essere risolti richiederebbero, da parte della Giunta Polverini, lo stanziamento di ingenti risorse economiche che, ad oggi , non sono previste in nessun documento di programmazione. (Alleghiamo il documento parlamentare). A dimostrazione che la giunta Polverini persegua il cosiddetto “scenario di controllo”si segnala che il Commissario Delegato per il superamento dell'emergenza ambientale nel territorio della provincia di Roma, prefetto Pecoraro, ha individuato in Corcolle (Comune di Roma) e Quadro Alto (Comune di Riano) i siti “temporanei” che dovrebbero sostituire la discarica di Malagrotta. Queste zone sono state scelte anche in base alla loro grandezza, le volumetrie a disposizione per tre anni, infatti, sono paragonabili a quelle riempite nel periodo 2008/2011 a Malagrotta. Questo decisione conferma l’ipotesi di avere negli anni una crescita inerziale sia di produzione dei rifiuti che di percentuale di raccolta differenziata. Il Piano dei rifiuti, a distanza di quasi un anno, non è stato approvato dal consiglio regionale ed è fermo in commissione ambiente dove i lavori sono quasi in stasi. Questa inerzia dell’assemblea degli eletti è in netto contrasto con la motivazione d’urgenza sottoposta all’Italia tramite la seconda lettera di messa in mora della Commissione europea.
I Consiglieri regionali, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella Federalisti Europei
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