Lazio Ambiente Spa nasce a seguito di un disastro partitocratico, quello del Consorzio Gaia, ma rischia di diventarne uno peggiore e di peggiore grandezza, e per questo come consiglieri radicali abbiamo votato contro la legge che oggi la istituisce.
Il Consorzio Gaia nasce nel 1997 per iniziativa di molti Comuni laziali (per citarne alcuni: Valmontone, Fiuggi, Colleferro, Frascati, Subiaco, Artena, Palestrina, Velletri, etc), diventando un'azienda pubblica per la gestione associata ed integrata dei rifiuti. Dal 2007 il Consorzio Gaia, diventato successivamente una Spa, è in amministrazione straordinaria per una politica di questi enti locali che in modo partitocratico ha gestito e indebitato il Consorzio fino al fallimento.
Oggi si fa una legge che giustamente crea un contenitore (Lazio Ambiente Spa) per l’acquisizione degli impianti (discarica e termovalorizzatori di Colleferro), ma al tempo stesso lo immagina anche come gestore degli stessi. La Regione diventa insomma il controllore e il controllato. Un nuovo carrozzone di cui si poteva fare a meno che prefigura una Regione pronta a “gestire” l'intero ciclo dei rifiuti, non solo su Gaia, ma potenzialmente ovunque nel Lazio.
Una legge la cui portata è troppo grande per essere scritta in modo così vago e generico, senza peraltro una strategia e un piano industriale adeguato.
Dichiarazione dei consiglieri Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella Federalisti Europei
Lazio Ambiente Spa a rischio partitocratico elevato
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