“Sono sempre più numerosi, nel Paese, i nuclei di lotta nonviolenta - e per questo radicali - per sostenere la legalità. E le carceri, anche da noi nel Lazio, sono quanto di più incostituzionale e di più illegale si possa osservare. E' di ieri la notizia dell'inizio dello sciopero della fame e del sonno di tutto il Personale di Polizia penitenziaria femminile di Rebibbia contro i tagli al personale. Una mobilitazione nonviolenta, con lo scopo di ribadire lo stato di profonda prostrazione nei confronti di una realtà quotidiana, quale quella delle carceri, diventata orami insostenibile. Pur garantendo la copertura del servizio nelle 24 ore, le Agenti al termine di ogni turno, protestano ad oltranza dinanzi l'Istituto senza mai tornare nelle proprie abitazioni, finché non verrà incrementato il personale. L'azione nonviolenta delle agenti del Personale di Polizia penitenziaria di Rebibbia, che mettono in gioco ad oltranza la loro fame, il loro sonno, il loro vivere quotidiano, è denuncia di una gravità inaudita in uno Stato moderno e democratico come si vuole sia il nostro ed è, al contempo, denuncia della gravissima situazione in cui versano anche le 14 carceri della Regione Lazio. Attualmente i detenuti presenti sono 6.531, da gennaio ad oggi, i reclusi sono aumentati di 154 unità, superando per la prima volta in assoluto la quota di 6.500. Alle Agenti e alle detenute che sono da loro custodite, diamo e daremo, se lo accetteranno, tutto il nostro sostegno."
Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo del Gruppo Lista Bonino Pannella Federalisti europei
Sostegno allo sciopero della fame e del sonno... delle agenti di custodia del femminile di Rebibbia.
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