“È passato appena un anno di Presidenza Polverini alla guida della Giunta della Regione Lazio, ma i problemi, i nodi salienti della nostra Regione sembrano vivere in una situazione di stallo, o meglio in alcuni casi la situazione è decisamente peggiorata.
In materia sanitaria, il Commissario Polverini attraverso l’emanazioni di decreti, non è intervenuta adeguatamente in questo settore già minato: i Direttori Generali delle Asl continuano ad essere di nomina politica, non si sceglie per merito ma per tessera di partito; le strutture accreditate non sono obbligate a dare le proprie agende al Recup e persistono lunghissimi tempi di attesa per i cittadini. Non è stata considerata e rinegoziata la partecipazione dei policlinici universitari al sistema sanitario regionale, le esigenze didattiche e di ricerca delle Università continuano ad essere scaricate sulla Regione che non ha alcuna competenza sul numero e sulla scelta del personale universitario. La definizione delle quattro macroaree rende il sistema regionale ancora più romano centrico. Per non parlare di privati che continuano ad ottenere o vedersi rinnovare accreditamento provvisorio senza che nessuno ne verifichi l’adeguatezza e la reale utilità, mentre in tutta la Regione si chiudono Ospedali e Pronto Soccorso, non si interviene con la stessa sollecitudine ad aprire nuove strutture territoriali e di primo intervento, mentre i soldi dei contribuenti vengono tranquillamente regalati agli ospedali ecclesiastici. In tutto ciò, i Pronto Soccorso rimasti scoppiano e l’informatizzazione del sistema sanitario regionale continua ad essere disastrosa.
Vi è anche una forte negligenza politica della Giunta Polverini sulla questione dei rifiuti. Il nuovo piano approvato dalla Giunta regionale “non ha un grado di precisione sufficiente per assicurare la piena direttiva 75/442” e non consente di “individuare i luoghi o impianti adatti allo smaltimento dei rifiuti , in particolar modo per quanto riguarda i rifiuti pericolosi”. Il Piano presentato dalla Polverini in realtà ne contiene due, il primo tiene conto della normativa vigente in Italia (art.1108, L.296/06) quindi fissa come obiettivo al 2011 il raggiungimento del 60% di raccolta differenziata; il secondo viene definito “scenario di controllo”, ovvero paventa l’ipotesi di avere negli anni una crescita inerziale sia di produzione dei rifiuti che di percentuale di raccolta differenziata. Di questi due piani, uno è irrealizzabile, l’altro non è in grado di individuare i luoghi o gli impianti adatti allo smaltimento dei rifiuti.
Su tutte le altre competenze della Regione facciamo notare la totale assenza di politiche sulle famiglie, sulla promozione e difesa dei diritti civili, di iniziative volte alla protezione e maggior tutela per le persone più deboli, dagli immigrati alle persone lgbt, dai minori agli anziani. Basterebbe coinvolgere di più le Associazioni di volontariato che si occupano di ambiente, aiuti e interventi sociali e razionalizzare meglio le spese che spesso sono sprechi.
Una Giunta priva di alcuna forma di trasparenza e di conoscibilità per i cittadini del Lazio, che si è solo preoccupata di indire massicce campagne di affissione con messaggi accattivanti, ma privi di consistenza. Nessuna iniziativa infine è stata avviata per limitare le spese della casta e dei privilegi della classe politica, anzi, poche settimane fa si sono trovati quasi tutti d’accordo, maggioranza e opposizione, ad eccezione di noi Radicali, ad istituire quattro nuove Commissioni, con ulteriori costi e sprechi”.
Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo del Gruppo Lista Bonino Pannella – Federalisti Europei alla Regione Lazio
Se dopo un anno di Polverini non è successo nulla... (peggiorando in alcuni casi)
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