La violenza

Posted On // 1 comment
Alla fine della partita di Coppa Italia tra Roma e Inter alcuni poliziotti hanno aggredito fuori dalla stadio due ragazzi sul motorino. Senza che vi fosse alcuna opposizione a quello che poteva essere un semplice fermo sono stati raggiunti e colpiti anche da altri "colleghi" del primo poliziotto. Ecco le incredibili immagini che sono venute alla luce grazie alla ripresa di un telefonino da una casa.

1 commenti:

Rocco Berardo ha detto...

CASO GUGLIOTTA: RADICALI, COMPORTAMENTO POLIZIA INDISCRIMINATO E SPROPORZIONATO
Tribunale si pronunci subito per tutti gli 8 arrestati. Aprire indagine sull?intera operazione e rendere obbligatorio i numeri sui caschi degli agenti.

10 maggio 2010
Dichiarazione di Elisabetta Zamparutti, deputata radicale, Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani, Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino
Roma, 10 maggio 2010

Questa mattina ci siamo recati in visita ispettiva al carcere di Regina Coeli per incontrare le otto persone arrestate al termine della finale di Coppa Italia del 5 maggio scorso.
Considerato che tra gli arrestati nessuno ha precedenti per violenza durante le manifestazioni sportive, e che sei di essi risulterebbero incensurati, con attività lavorative e figli a carico (in un caso la moglie è all’ottavo mesi di gravidanza), la sensazione netta che abbiamo avuto è quella di persone che si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato.
È urgente che la magistratura indaghi anche sul comportamento della polizia che, dall’esame dei video, appare indiscriminato e sproporzionato nei confronti delle persone arrestate.
Due di loro si trovano in infermeria: Stefano Gugliotta, il “non tifoso “ arrestato sotto casa, era visibilmente scosso, psicologicamente provato al punto da avere grosse difficoltà a dormire. Era privo di un dente, con 6 punti di sutura alla testa e vasti ematomi nella parte sinistra del corpo.
L’altro detenuto in infermeria, ha riportato, oltre a trauma cranico, la frattura dell’ottava vertebra dorsale a seguito di impatto con una macchina della polizia.
Entrambi sono giunti in carcere -in queste condizioni- solo la mattina seguente all’arresto senza che fossero state disposte le visite ospedaliere, che invece i sanitari di Regina Coeli hanno subito richiesto.
Tra gli altri arrestati, due giovani studenti universitari di diciannove anni che per la prima volta andavano allo stadio Olimpico, peraltro tifosi della Juventus, palesemente shoccati dall’esperienza che stavano vivendo loro malgrado.
Nonostante l’attenzione mostrata dalla direzione del carcere, che opportunamente – considerate la loro giovane età e l’assenza di precedenti - li ha sistemati nella settima sezione, quella destinata ai primi ingressi, confidiamo che il Tribunale del riesame arrivi per tempo ad una pronuncia che consenta di valutare le evidenze probatorie a discolpa degli arrestati, dai video alle testimonianze sino all’assenza di precedenti specifici.
Occorre però porre una volta per tutte il problema della gestione anacronistica dell’ordine pubblico in Italia, dove gli agenti sono ancora privi delle più moderne attrezzature a loro tutela così come della possibilità di essere identificabili a posteriori, ad esempio con il numero sopra il proprio casco.
Per questo, abbiamo presentato una interrogazione al Ministro Maroni per chiarire gli aspetti ancora poco chiari di quanto accaduto il 5 maggio.