San Paolo fuori le Leggi urbanistiche (e non solo)

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Era il 30 settembre 2010 quando depositammo una interrogazione urgente a risposta scritta, la n. 165, per fare luce su quel che stava accadendo nei giardini circostanti la Basilica di San Paolo. Proprio in quei giorni fervevano i lavori per la costruzione di varie palazzine che, in violazione di ogni normativa italiana, protette dall'extraterritorialità Vaticana, si diceva sarebbero state nuovi presidi della sanità papalina a due passi da una Basilica patrimonio dell'umanità. Le voci di ieri, oggi sono una realtà. Alla Presidente Polverini chiedevamo tra l'altro: se l'Assessorato alla Sanità della Regione Lazio avesse in corso od in itinere rapporti con la struttura in costruzione; se il manufatto in corso di realizzazione rispettasse la normativa comunale, regionale e nazionale rispetto alle norme urbanistiche ed i vincoli storici, ambientali e paesaggistici previsti dalle normative vigenti e, sopratutto, quale fosse la compatibilità di tale ulteriore struttura sanitaria con il piano di rientro e razionalizzazione dal debito sanitario in corso di realizzazione. Le chiedevamo di spiegare ai cittadini del Lazio quali fossero le ragioni straordinarie che avessero giustificato l'autorizzazione all'apertura di una nuova struttura in un contesto di lacrime e sangue per il resto della sanità del Lazio. La Polverini non ci ha mai risposto e oggi, benché dimissionaria, sostituita dal Governo con il dott. Bondi quale nuovo Commissario alla Sanità del Lazio, avverte l'inderogabile urgenza di deliberare l'assegnazione di cinque milioni di euro, da sottrarsi dal fondo per l'edilizia sanitaria regionale, per la costruzione di nuovi edifici relativi al "Nuovo Polo di San Paolo Fuori Le Mura del Bambino Gesù". Vista la situazione della sanità del Lazio, come si può giustificare la scelta della Presidente di destinare cinque milioni di euro ad una struttura extraterritoriale vaticana? Qual è l'interesse pubblico dei cittadini del Lazio? Quante cambiali deve ancora pagare questa Giunta morente agli interessi vaticani? Non era bastato, da ultimo, il piano "Casa e Chiesa" voluto dall'Assessore Ciocchetti ? Finché non risponderà ai quesiti che le ponemmo rispetto alla compatibilità con il piano di rientro e razionalizzazione della Sanità laziale riteniamo, sulla scorta di tutte le normative richiamate, illegittima l'Operazione Polverini-San Paolo Vaticano suggellata oggi dai cinque milioni di euro sottratti ai cittadini


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