Dai rifiuti ai ministeri, il senso politico istituzionale di Polverini e Alemanno è ufficialmente nullo.

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Il Comune di Roma ha dunque deciso di soprassedere alle audizioni avvenute oggi in Consiglio Regionale del Lazio in merito al Piano dei Rifiuti per il quale era stato convocato. Assenza ben strana, perché in una Regione di circa 6 milioni di abitanti quasi la metà si concentrano nella Capitale, e ben maggiore è la quantità di rifiuti da essa prodotta. La non partecipazione alle audizioni a questo punto è un chiaro segnale politico che si aggiunge allo scarso senso delle istituzioni della Giunta Alemanno.

Sullo spostamento dei Ministeri, invece, piuttosto che imboccare Bossi, ieri, e attaccarlo oggi, con una tanto inutile quanto inefficace petizione popolare, sia la Presidente Polverini che il Sindaco Alemanno dovrebbero riflettere sul fatto che loro non sono un comitato di cittadini senza poteri, ma sono il Presidente della Regione Lazio e il Sindaco della Capitale; che la raccolta firme della petizione popolare non produrrà giuridicamente nulla se non una contrapposizione fra bande politiche di sud e nord, peraltro della stessa coalizione di Governo.

La “proposta Bossi” è semplicemente scema, per il costo economico e sociale che in questo momento l’Italia non potrebbe affrontare, ed è priva di qualsiasi credibilità posto che Bossi oramai da un ventennio a questa parte non ha mai fatto quello che ha detto al “suo popolo” di voler fare, diventando parte della partitocrazia ufficiale.

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