#Quirinale: prima votazione

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Gran caos: non c'è che dire. Veti incrociati: se ne contano tanti. Eppure il gioco del voto segreto apre vari scenari. Dopo che Grillo e i suoi hanno preso in giro Bersani in quel patetico "streaming", il buon Bersani ha capito che di là la strada era a rischio. Allora ha scelto quella con Monti e Berlusconi. Meno impervia, da un certo punto di vista. Il nome di Marini doveva essere quello che univa. Nessun nome è riuscito a dividere di più. Non per il buon Marini, ma perché non si vedeva in questa scelta innovazione. E ora si voterà scheda bianca. In attesa di cosa? Di un nome che possa ri-unire? Difficile. Prodi rompe. Rodotà anche. Avanza la candidatura di Raffaello Mascetti ("ma è morto!" direbbe Guzzanti in Veltroni). Rimane una chance. Che piace agli italiani in primo luogo (e tanto basterebbe)
e che potrebbe essere vista bene a sinistra, da dove viene, al centro, da dove è stata candidata (da Monti, alcune settimane fa), a destra dove è stata scelta come commissaria europea. Si chiama Emma. Basta scrivere Bonino. Ed è fatta.











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