Allarme meteo e rischi idrogeologi ignorati...

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Negli scorsi mesi abbiamo ripetutamente sollecitato la Giunta regionale guidata dalla Presidente Renata Polverini a prendere urgenti provvedimenti rispetto alla grave situazione di rischio idrogeologico in cui si trova la Regione Lazio. Ancora più recentemente, i primi di agosto, abbiamo depositato una interrogazione urgente, senza risposta, dove documentavamo gli allarmi diffusi negli ultimi due anni da Lega Ambiente, Protezione Civile, Ordine dei Geologi del Lazio, Ministero dell’Ambiente, Associazione nazionale bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari  e dall’Unione delle Province italiane. Secondo questi studi  il 97% dei Comuni della Regione ha delle gravi criticità riguardo il rischio idrogeologico in caso di avverse condizioni meteo. Secondo lo studio ‘Ecosistema’ il 30% dei Comuni ha abitazioni costruite su aree franabili, il 50%  svolge attività di manutenzione ordinaria  dei corsi d’acqua e solo il 12% svolge lavori di prevenzione adeguata sul rischio idrogeologico. Tutto rimasto senza risposta e senza che si possano conoscere quali iniziative sono state messe in campo rispetto a queste precise segnalazioni.
Nel testo dell’interrogazione ricordavamo di come queste fragilità, dovute alla disattenzione con le quali si costruiscono a ridosso degli argini dei fiumi insediamenti abitativi e produttivi, può causare tragedie, visto che con il cambiamento climatico si vanno moltiplicando temporali di portata eccezionale come già avvenuto in questi ultimi mesi in diverse regioni italiane. Le aree in grave dissesto idraulico o geomorfologico interessano una superficie pari a circa 1.309 kmq che costituisce il 7,6% della superficie regionale. Le frane più pericolose occupano il 5 % del territorio, più di 350.000 persone vivono in aree potenzialmente a rischio di frana o alluvione.  In caso di esondazioni dei fiumi, i Comuni che presentano il più alto rischio idrogeologico nel Lazio sono Roma,  Rieti e Fiumicino proprio dove nelle prossime 24/48 ore sono previsti gli eventi metereologici più estremi.  Nell’interrogazione urgente, senza risposta, come tantissime altre, chiedevamo di sapere  “quali urgenti iniziative sono state attivate per scongiurare gli effetti negativi di alluvioni e condizioni meteo che potrebbero riversarsi a breve anche sul territorio della Regione Lazio, quali piani di intervento urgente sono stati attivati per salvaguardare aree e infrastrutture del territorio, quali azioni sono state concordate con la Protezione civile e i Comuni a rischio idrogeologico della regione affinchè la popolazione stia in situazione di allerta qualora si verificassero gravi condizioni meteo, qual è il reale fabbisogno economico  affinché vi sia una messa in sicurezza di quelle aree a grave rischio idrogeologico e se vi sono tavoli di confronto periodici con le Autorità di Bacino, con l’Ordine dei Geologi della Regione Lazio, Lega Ambiente, Ministero dell’Ambiente, Upi, Anbi, Protezione Civile, Associazioni ambientaliste anche locali, per monitorare continuamente la situazione

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