La trasparenza Radicale non è invisibile ma in evidenza! Ecco perché abbiamo reso pubblico a tutti il bilancio del gruppo Radicale.

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Per parte nostra abbiamo dato e stiamo dando vita e corpo a quell'Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati per la cui istituzione abbiamo, fin dall'inizio della legislatura, depositato la relativa proposta di legge che però, di fatto, giace nei cassetti del Presidente Abbruzzese.

Non è certo compito nostro, cioè  di un'opposizione non consociativa, rendere noti gli eventuali tagli che il Presidente Abbruzzese e questa maggioranza sostengono di aver applicato e di cui pure la stampa locale ha dato amplissimo risalto ogni volta che il Presidente lo ha dichiarato; noi abbiamo pubblicato - e continueremo a farlo - i nostri dati rendendo conoscibili ai cittadini i Rendiconti annuali delle risorse per il funzionamento del nostro Gruppo consiliare.

Non si tratta di alimentare l'antipolitica o di demonizzare l'erogazione di servizi alla politica si tratta piuttosto di rendere onore alla politica e di avere la serenità di volerne e poterne rendere conto ai cittadini.

La trasparenza che ormai tutti decantano ha bisogno di concretezza, questo è quello che noi stiamo cercando di fare, gli altri perché ne rifuggono? E' questa la domanda da porsi.

Se il Presidente Abbruzzese e questa maggioranza vogliono davvero dare il segno di un'inversione di tendenza e rivendicare il loro operato pubblicizzino gli atti di cui dispongono, dai Rendiconti del Consiglio regionale con dati disaggregati e con l'evidenziazione dei tagli o degli incrementi, alle delibere dell'Ufficio di Presidenza – cui anche a noi consiglieri è stato ad oggi negato l'accesso – dai rendiconti dei gruppi consiliari, ai vari contratti di servizio che il Consiglio, tramite la Segreteria Generale, stipula per le attività di funzionamento, di comunicazione e così via.

Dei nostri Rendiconti, pubblici da tempo (su www.radicalilazio.it alla voce anagrafe pubblica), finalmente la stampa se ne è accorta e ne ha dato risalto superando quelle acquiescenze cui troppo spesso si sottopone.

Non sappiamo se il Presidente Abbruzzese facesse riferimento a noi richiamando la correttezza e l'onestà intellettuale, certo è che la trasparenza non può mai essere disonesta e certo è che tale richiamo lo abbiamo invocato noi, a ragione, più volte nei suoi confronti nell'ambito della gestione dei lavori d'Aula.
Caro Presidente Abbruzzese non si può continuare a parlare di trasparenza quando viene finanche impedito, in violazione del regolamento, l'ingresso di giornalisti ed operatori Tv non nell'Aula, ma negli uffici dei Gruppi Consiliari come accaduto oggi.

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