Open Data: occorre sancire un diritto, ora troppa vaghezza.

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Il testo unificato dalla "Commissione Sviluppo Economico, Innovazione, Ricerca" sulle proposte di legge sui cosiddetti Open Data "regionali", ha superato, innovando più che unificando, i testi precedentemente proposti dalla Lista Bonino Pannella per quanto riguarda l'opposizione, e dal Pdl per quanto riguarda la maggioranza.

E' di fatto un testo che attualmente presenta troppe criticità - rispetto alla proposta di legge originaria da noi presentata -, criticità che spero possano essere superate con un'intesa fra maggioranza e opposizione prima che il testo arrivi in aula. In particolare la legge dovrebbe essere meno generica nell'impianto: si tratta, infatti, di una norma di principio che vincola troppo poco la Giunta; bisogna reintrodurre un’opzione forte verso l’open data, prevedendo modalità stringenti sul monitoraggio.

E infondo: c’è davvero bisogno di una legge che dice che la Regione - se vuole - fa riutilizzo e open data? No, visto che ci sono tante Regioni che lo stanno facendo senza una legge. Il valore aggiunto di una normativa regionale è quello di contenere un’opzione chiara ed irreversibile verso l’open data che sancisca un diritto, tutelato, di cittadini e imprese. Quello che ancora manca; e che spero possa essere affermato nella proposta di legge prima che arrivi in consiglio.

[nelle prossime ore pubblicherò il testo sul quale poter intervenire con emendamenti]

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