L'informazione istituzionale trasformata in propaganda e regalìa?

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E’ stata depositata dai consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella Federalisti Europei Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita un’interrogazione alla presidente Polverini per avere chiarimenti in merito ai fondi destinati a campagne di comunicazione istituzionale promosse dalla giunta regionale e ai criteri con cui tali campagne sono state realizzate.
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Nell’interrogazione, sollecitata anche dalla pubblicazione sul settimanale ‘L’Espresso’ di un articolo con cifre dettagliate desunte dalle delibere regionali relative a tali finanziamenti, si fa rilevare, anzitutto, che tra i beneficiari di finanziamenti vi è anche l’agenzia di marketing di Francesco Miscioscia, già candidato nella lista Polverini, vincitrice di un bando per 184mila euro assegnato con una procedura che appare poco chiara. Tra le altre, l’interrogazione riporta le    campagne sul "Piano Rifiuti" e la raccolta differenziata costata 703 mila euro, quella da 76mila euro per pubblicizzare il "Piano Casa" (impugnato dal governo Berlusconi per evidenti profili di incostituzionalità) e la campagna sulla riduzione delle liste d’attesa negli ospedali per 421mila euro. L’interrogazione menziona, inoltre, i 242mila euro investiti in "pubblicità istituzionale" per i 150 anni dell'Unità d'Italia, inclusi i 18 mila euro spesi per la mostra fotografica organizzata nel consolato onorario d'Italia in Kirghizistan. Tra gli altri finanziamenti, infine, si chiedono chiarimenti sugli oltre 152 mila per un battage pubblicitario nei principali aeroporti italiani e la convenzione da 602 mila euro con la srl Comunicare Organizzando "per promuovere l'immagine della Regione in occasione di eventi culturali" nel 2011 e nel 2012.
“Con questa interrogazione” dichiara il Consigliere Berardo “vogliamo avere chiarimenti sulle cifre effettive destinate dalla giunta alla cosiddetta comunicazione istituzionale, sui criteri che vengono utilizzati per le campagne di informazione mirate e quali proporzioni di spesa vi sono tra le campagne di informazione promosse e le risorse destinate dalla Regione all’oggetto di tali campagne. In un momento in cui i cittadini e le imprese del Lazio sono sottoposti a enormi sacrifici per i tagli ai servizi e le imposte regionali più alte d’Italia, ci sembra assolutamente inammissibile che agli sprechi di denaro pubblico della partitocrazia regionale – le inutili e costose commissioni speciali regionali, tanto per fare un esempio – si aggiungano quelli della propaganda spacciata per informazione”.

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