A Regina Coeli si muore e negli atti aziendali Asl non si programma più per Servizi Tossicodipendenza

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Lo scorso sabato un altro detenuto  è deceduto nella IV sezione, quella riservata ai tossicodipendenti del Carcere di Regina Coeli. Questa ulteriore morte, sulla cui dinamica farà luce la magistratura, richiama ancora una volta gli amministratori e la politica tutta all'operare concretamente per garantire una assistenza e cura seria ai detenuti tossicodipendenti, ovvero circa il 35% del totale dei ristretti.
 
Il dato statistico ufficiale male rappresenta, però, le dimensioni reali del fenomeno laddove in realtà bisognerebbe parlare di una percentuale di tossicodipendenti pari o superiore al 50%, con ragionevole previsione che in realtà strutture come Regina Coeli abbiano percentuali ancora più elevate.

Perché l'assistenza sia assicurata con continuità è necessario che i servizi dedicati rientrino a pieno titolo nella programmazione sanitaria regionale che ogni Azienda sanitaria indica nel proprio un Atto Aziendale, al fine di realizzare al meglio le proprie competenze ed obiettivi in termini di standards e qualità nei confronti della popolazione, a partire da quella rappresentata dai detenuti.

Come consiglieri radicale della Lista Bonino Pannella Federalisti-Europei temiamo che gli atti Aziendali in corso di approvazione da parte della Giunta siano completamente privi della previsione di applicazione della legge n. 45 del 1999 che prevede una adeguata struttura e personale dei Ser.T. (Servizi per le Tossicodipendenze) nelle carceri.

Per scongiurare questa eventualità abbiamo presentato una interrogazione urgente alla presidente Polverini affinché intervenga subordinando l'approvazione dei suddetti atti aziendali alla  implementazione della assistenza ai tossicodipendenti nell’ambito della sanità penitenziaria, programmando sin d’ora l’ulteriore estensione della previsione legislativa anche al resto del territorio.

Confidando in un sollecito intervento ricordiamo alla Presidente-Commissario che a fronte del piano di rientro della sanità, le competenze sanitarie del carcere, essendo una attività di nuova istituzione finanziata con il trasferimento di tutto il fondo a disposizione del Ministero della Giustizia, risultano non soggette alle stesse limitazioni del resto della sanità regionale.

Dichiarazione dei consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella Federalisti Europei Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo

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