Con gli Open Data cambia il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione. Partito iter legge in commissione.

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C'è da auspicare che con la "prima" legge regionale sugli open data possa cambiare il rapporto tra cittadino e Pubblica Amministrazione. L’obiettivo è far rilasciare i dati che la Pubblica Amministrazione detiene, renderli disponibili alla conoscenza dei cittadini in formato aperto, consentirne la rielaborazione attraverso applicazioni. Si svilupperà, così, quell'economia immateriale e della conoscenza che potrà portare da una parte a nuove economie e risparmi per la Pubblica Amministrazione, dall'altra a nuovi posti di lavoro nel settore dei servizi.

Ho presentato oggi in commissione "Sviluppo economico, ricerca e innovazione", al Consiglio Regionale del Lazio, questa proposta, che insieme al Consigliere Giuseppe Rossodivita abbiamo depositato diversi mesi fa, grazie all'impulso dell'Associazione Radicale Agorà Digitale. Insieme alla nostra proposta ne è stata presentata una analoga dai consiglieri del Pdl. Grazie alla determinazione del Presidente della Commissione Giancarlo Miele si procederà per arrivare alla stesura del miglior testo in pochi giorni.

Fondandosi sulla dottrina dell'Open Government («Governo Aperto») secondo cui l'amministrazione deve essere trasparente a tutti i livelli, la legge consentirà un controllo continuo sull'operato della Regione mediante l'uso delle nuove tecnologie. Questa iniziativa legislativa è il proseguimento della proposta di legge relativa all'Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati già presentata dal gruppo radicale all'inizio di questa legislatura.


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