Appunti sulla sanità. La corte dei conti.

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"E' ragionevole ritenere che il dissesto della spesa sanitaria non sia dipeso soltanto dalla mala gestione ospedaliera e da comportamenti fraudolenti, ma da un complesso di fattori degenerativi e dall'appesantimento burocratico delle Asl." "Già nella relazione dell'anno scorso venne evidenziato lo spreco di denaro pubblico e le vere e proprie truffe nel settore riabilitativo delle prestazioni sanitarie."
"Oltre agli illeciti riscontrati nelle convenzioni con le case di cura del gruppo San Raffaele s.p.a., le inchieste istruttorie in corso hanno, altresì, segnalato danni ingentissimi al S.S.N. - aggiunge - Di recente, la Procura regionale per il Lazio ha chiesto alla competente Sezione Giurisdizionale il sequestro conservativo di beni immobili appartenenti alla San Raffaele Spa (ex Tosinvest spa), per 134 milioni di euro, a garanzia del corrispondente danno subito dal Servizio Sanitario Regionale, per effetto di una complessa ed articolata indagine relativa alla fittizia o irregolare erogazione di prestazioni di riabilitazione eseguite presso strutture 'convenzionate', ed in particolare presso la casa di cura San Raffaele di Velletri".
"E' emersa un'anomala contiguità decisionale con la società convenzionata San Raffaele s.p.a., fino al punto che una dirigente regionale, responsabile delle procedure di autorizzazione e accreditamento, è parsa collaborare con i vertici della società per non avere mai emesso alcun atto sanzionatorio - continua - La vicenda contenziosa, con i suoi 137 milioni di euro di sprechi e di truffe, ancorché limitata ad una tipologia di prestazioni sanitarie (la riabilitazione) desta particolare sconcerto e preoccupazione soprattutto ove si consideri che oltre il 68% dell'intero debito sanitario nazionale è costituito dal disavanzo accumulato da due regioni: Lazio e Campania. Gli illeciti rimborsi al gruppo imprenditoriale San Raffaele s.p.a. sono continuati nel corso dell'anno 2011 ed il Comando NAS dei Carabinieri ha di recente trasmesso il rapporto investigativo sulla casa di cura di Cassino. Dalle risultanze istruttorie è, comunque, emerso che la predetta casa di cura ha percepito pagamenti che hanno sforato il budget regionale. Inoltre, per le sostanziali irregolarità delle prestazioni assistenziali, prendendo in esame il periodo 2007 - 2009, il danno erariale è stato di circa 85 milioni di euro. Il che consegue non solo alla violazione sistematica delle convenzioni sanitarie ma soprattutto all'omissione di controllo sulla conformità e sulla regolarità delle prestazioni poste a rimborso". Esaminando poi ad altri aspetti della sanità regionale "emergono situazioni grottesche, come quella dell'ARES 118 ove si è accertato che le ambulanze non venivano utilizzate per carenza di barelle - aggiunge - sicchè, mentre le barelle fungevano da lettighe nei reparti di pronto soccorso, si stipulavano convenzioni con enti privati mediante procedure anomale e con palese danno erariale da disservizio".

Angelo Raffaele De Dominicis, procuratore regionale della sezione giurisdizionale del Lazio della Corte dei Conti, denuncia, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, la situazione nella sanità nel Lazio. 22 febbraio 2012

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