Sul Piano Casa di Roma, piccole intese tra Alemanno e Udc di Casini (e Ciocchetti)

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L'approvazione della delibera con cui il comune recepisce e disciplina l'applicabilità del Piano Casa regionale è stata l'occasione che ha visto legarsi gli interessi e probabilmente i destini di Alemanno e di Casini, a livello della politica cittadina e forse anche oltre. Un occasione in parte subita e in parte colta dal sindaco. L’Udc regionale e capitolino, alla luce dei numeri e dei rapporti di forza con la “maggioranza” in Campidoglio è riuscita a ridimensionare in modo significativo le intenzioni originarie della Giunta, per quel che concerne la delimitazione dei campi di applicazione della norma regionale, ma soprattutto sull'assoggettabilità degli stessi interventi al contributo straordinario, come previsto per gli interventi di valorizzazione immobiliare all'interno del territorio comunale di Roma dalla legge 122/2010.

Chiediamo ora a Casini e ad Alemanno di spiegare questa operazione ai romani e agli italiani approfittando di uno dei loro quotidiani messaggi televisivi. Casini spieghi per quale motivo negli stessi giorni e dentro lo stesso quadro politico segnato da una crisi dei conti pubblici e di credibilità delle nostre istituzioni, è ragionevole, da un lato, reintrodurre un prelievo immobiliare anche sulla prima casa e dall’altro esentare dal versamento di un contributo straordinario i costruttori e i promotori di operazioni immobiliari finalizzate a trasformare in nuove case e in nuova ricchezza immobili dismessi, al momento privati del loro valore e con una trasformabilità molto limitata. E Alemanno spieghi ai cittadini romani, e anche a Monti perchè invece di applicare il contributo straordinario ai cambi di destinazione degli edifici dismessi, preferisce constringersi a violare le regole del Patto di Stabilità.

Dichiarazione del consigliere regionale della Lista Bonino Pannella Federalisti Europei Rocco Berardo e del segretario di Radicali Roma Riccardo Magi

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