Morte al nido di Roma: il Comune prevenga ulteriori drammi.

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Oggi una bimba di 10 mesi è morta in un asilo nido a Roma. La causa della morte, dai primi accertamenti, sarebbe un rigurgito. Quel che è successo potrebbe verificarsi in qualsiasi struttura per l'infanzia pubblica, privata autorizzata e non. Quanto accaduto oggi deve, però, essere l'occasione per porre con forza quanto denunciano da tempo molti operatori per l'infanzia romani che hanno denunciato la presenza in città di decine di strutture abusive "tollerate" dall'amministrazione capitolina. Più volte hanno sottolineato come tali strutture illegali mettano in pericolo i propri piccoli utenti non rispettando le normative e gli standard di sicurezza dovuti, non essendo soggetti a controlli né prestando idonee garanzie assicurative. Senza entrare nel merito della vicenda odierna ci chiediamo cosa accadrebbe nel caso in cui si verificasse qualche incidente di pari o analoga gravità in qualche struttura non autorizzata ma "bonariamente tollerata". Quanti tra i politici, i giornalisti, i genitori si sgolerebbero nel chiedere "la testa" dei responsabili degli omessi controlli; tuonerebbero contro quella tolleranza dell'illegalità diffusa e lo farebbero in modo non dissimile dall'indignazione per la pratica illegale degli "inchini" in prossimità della costa delle navi da crociera. Anziché attendere l'inutile commento successivo ad un dramma analogo, come potenziali genitori dei piccoli bimbi romani, prima ancora che come soggetti investiti di una carica pubblica, ci aspettiamo una immediata azione da parte del sindaco e dell'assessore De Palo. Per quanto di nostra competenza, depositeremo atti affiché la Regione si attivi per sollecitare formalmente il Comune a svolgere verifiche in merito asili nido non autorizzati.

Dichiarazione dei consiglieri della Lista Bonino Pannella Federalisti Europei Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo

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