Rifiuti, il vero problema è che bisogna fare grandi investimenti. Altrimenti ci costerà dopo... ma in termini di salute e ambiente...

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Dopo l’audizione di oggi dei vertici dell’Ama si rafforzano le nostre convinzioni in merito alla gestione del ciclo dei rifiuti nel Lazio: nel piano si può scrivere di tutto ma fin quando non ci saranno fortissimi investimenti il testo della Giunta Polverini rimarrà solo sulla carta, proprio come accadde per quello di Storace e di Marrazzo.

È fuor di dubbio che per arrivare a percentuali di raccolta differenziata da paese civile, per costruire e ammodernare gli impianti di trattamento meccanico biologico, per realizzare quelli di compostaggio e per avviare un vero mercato delle materie prime seconde e del compost, servono ingenti risorse economiche che ad oggi nessuno ha mai voluto stanziare.

E’questo l’unico modo di superare la “cultura” della discarica e non bastano i 135 milioni di euro (in tre anni?) a favore del riciclo promessi dal centro destra. In aggiunta bisogna assolutamente risolvere la questione delle tariffe: la Regione paghi i debiti che i comuni hanno nei confronti dei gestori delle discariche e aumenti il prezzo dello smaltimento del tal quale in discarica. Fin quando le amministrazioni comunali, quasi tutte in rosso, troveranno economicamente vantaggioso conferire in discarica il rifiuto indifferenziato e non trattato – violando le direttive UE- i già pochi impianti di trattamento meccanico biologico non andranno mai a regime e per farli funzionare non basteranno di certo una o più ordinanze firmate dalla Polverini.

Dopo l'audizione di oggi del Cda dell'Ama, in cui ci è stato riferito che il sistema di raccolta porta a porta, che assicura il massimo di differenziata, costerebbe 400 milioni di euro, contro gli 80 milioni attuali della cosiddetta raccolta duale, lo ripeteremo fino alla noia, il più grosso problema sul ciclo dei rifiuti che attanaglia la regione Lazio è di tipo economico. C'è da dire che la stima dei 400 milioni di euro per la raccolta porta a porta non è stata supportata da un documento di studio che confermi tale previsione. Anche per questo i vertici dell'Ama sono stati riconvocati per giovedì.

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