Blitz in Commissione, la sanità nel Lazio merita solo 5 minuti. Una Presidenza che non dà alcuna garanzia istituzionale.

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Una vergognosa operazione assimilabile a un vero e proprio blitz ciò che è accaduto oggi in Commissione Sanità in Regione Lazio, con un’irresponsabile gestione della Presidente Alessandra Mandarelli che apre e chiude i lavori a suo piacimento non consentendo ai consiglieri presenti di poter prendere la parola. Una gestione che non ha nulla di istituzionale, ma che intende il ruolo di presidenza e di garanzia come gestione assoluta del potere.
In commissione sanità riunita anche oggi semplicemente per ratificare quanto dalla giunta deciso in merito alle nomine dei Direttori generali delle Asl, non si è potuto discutere di nulla. Due minuti di riunione e via. Non una parola sulla chiusura degli ospedali o sulle liste d’attesa. Non una parola sui problemi veri dei cittadini. Non una parola sul fatto che la commissione si riunisce inutilmente senza discutere mai una legge. Ho chiesto la parola sull’ordine dei lavori, mi è stata negata, la presidente sostenendo che i lavori erano stati chiusi, mentre era stata chiusa solo la votazione appena effettuata.
La Presidente della Commissione Sanità o intende il suo ruolo come istituzionale e di garanzia per tutti i consiglieri oppure è meglio che si dimetta.

Dichiarazione di Rocco Berardo, consigliere regionale Lista Bonino Pannella Federalisti Europei, membro della commissione sanità

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Sono intervenuti poco fa sulla vicenda attraverso le agenzie anche i colleghi in commissione Giulia Rodano, Vice Presidente della Commissione Sanità, e Giuseppe Celli.

Giulia Rodano: "[...] La seduta di stamane è stata surreale", "il Presidente Mandarelli l'ha aperta e chiusa in una manciata di secondi: il tempo di leggere l'unico punto all'ordine del giorno, contare le mani alzate e la seduta è chiusa. Al Consigliere Rocco Berardo, che è entrato mentre la seduta era ancora aperta, è stato impedito di intervenire e di votare. La Mandarelli presiede la Commissione Sanità applicando un fiscalismo pretestuoso e a senso unico: alle 11 e mezzo, orario di convocazione della seduta, l'aula era vuota. Siamo costretti a confrontarci con una gestione intollerabile della Commissione: l'atteggiamento della Presidente Mandarelli impedisce il confronto democratico tra maggioranza e opposizione, sopprime la stessa vocazione istituzionale della Commissione e soprattutto viola i regolamenti del Consiglio Regionale. Chiediamo l'intervento del Presidente del Consiglio Regionale Mario Abruzzese per richiamare l'ufficio di Presidenza della Commissione Sanità al rispetto dei regolamenti e dei diritti dell'opposizione".

Giuseppe Celli: "alle 11:30, ora della convocazione, risultava parzialmente deserta. La seduta si è invece aperta venti minuti più tardi quando sono arrivati in blocco i consiglieri di maggioranza e si è proceduto in fretta e furia alla votazione sul decreto di nomina del Dg. Mentre la votazione era ancora in corso siamo sopraggiunti io e il Consigliere Berardo ma alla richiesta di quest'ultimo di prendere la parola, la Presidente di Commissione ha dichiarato che la votazione era chiusa e la seduta era conclusa. Di fatto siamo stati esclusi dalla votazione, senza avere la possibilità di partecipare ad alcun tipo di confronto o dibattito".

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