Polverini intervenga per assicurare la continuità terapeutica dei pazienti e risolva l'incredibile vicenda del consorzio Ri.Rei

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I consiglieri regionali del Gruppo Bonino Pannella Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo hanno depositato una interrogazione a risposta immediata alla Presidente Polverini perché intervenga per assicurare la continuità terapeutica di Francesca C., utente del Consorzio RI.REI.PD, e risolvere, sulla base dell’imponente e univoca documentazione in possesso dell’amministrazione Regionale, il rapporto con il Consorzio Ri.Rei procedendo ad un bando ufficiale per l’aggiudicazione dei servizi attualmente in carico al Consorzio.
L’interrogazione si è resa necessaria dopo la sconcertante lettera del 4 novembre scorso con cui il Consorzio ha comunicato alla ASL Roma D e alla Sig.ra Lorella Pettinelli, madre di Francesca C., utente del consorzio l’impossibilità di proseguire la terapia a seguito dell’intervento della madre per denunciare le carenze assistenziali della struttura.
“La cessazione di qualsiasi rapporto terapeutico con Francesca C.” dichiarano i consiglieri Rossodivita e Berardo, “lungi dall’essere l’“interesse primario dell’utente trattato”, è un mero espediente per allontanare dalle strutture del Consorzio e punire le madri dell’ Agud, che da anni lottano per affermare il diritto ad avere una qualità di trattamento almeno pari alla gestione ex Anni Verdi”.
L’interrogazione, infine, ricorda come - le mancanze del consorzio di cooperative che è subentrato - senza alcuna gara pubblica - nella gestione dei centri ex Anni Verdi sono tali, tante e reiterate, che il 3 aprile 2009 l'Agenzia di sanità pubblica, dopo un mese di ispezioni effettuate in tutti i Centri Ri.Rei, nella relazione inviata all’allora Presidente Marrazzo e al sub commissario alla Sanità Mario Morlacco, denunciava diffuse e sostanziali carenze in particolare nella qualità dei servizi riabilitativi e pronunciandosi negativamente su un eventuale accreditamento.
“Auspichiamo che sulla vicenda si possa giungere all'unica giusta conclusione” affermano i consiglieri Radicali, “ovvero dare seguito alla determina della Direzione Regionale Programmazione Sanitaria della Regione Lazio del 2 luglio 2009, di revoca dell’autorizzazione di cui al DPGR n.150/1996 relativa al centro di S.Severa per mancanza di requisiti e manifesta incapacità di gestione secondo le buone pratiche mediche dei pazienti psichiatrici ed escludere l'accreditamento di tutte quelle strutture che in questi anni si sono dimostrate incapaci ad assicurare servizi adeguati ai disabili.”

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