Per la tutela dei genitori separati. Proposta di legge regionale radicale.

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da un lancio di omniroma

Promuovere interventi per tutelare i genitori separati in difficoltà, con interventi a sostegno dell'emergenza abitativa o di consulenza informativa, legale o psicologica. E' quanto prevede una proposta di legge presentata in consiglio regionale dai consiglieri della Lista Bonino Pannella - Federalisti europei, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo. Il testo prevede alcuni interventi per i genitori che si trovano in grave difficoltà economica quando, ad esempio, la casa familiare e' assegnata all'altro coniuge. Nel testo si chiede anche di individuare percorsi di supporto psicologico per il superamento del disagio derivato dalla separazione. "E' una proposta necessaria e doverosa vista l'assenza di una legge nazionale in merito. Il Lazio e' la seconda Regione italiana, dopo la Lombardia, interessata a separazioni e divorzi", ha detto Rossodivita, capogruppo della Lista Bonino Pannella in Consiglio regionale. Per il consigliere regionale Rocco Berardo "quello dei genitori separati "e' un grande fenomeno sociale. Tenteremo di fare in modo che questa legge, che riguarda tantissimi cittadini, possa essere conosciuta e approvata nel più breve tempo possibile". Per il giornalista televisivo Tiberio Timperi "la legge dello Stato sull'affidamento condiviso viene disapplicata dagli stessi funzionari dello Stato. I radicali da sempre hanno fatto mille battaglie civili e si fanno carico anche di questo. Non e' una battaglia di destra o di sinistra ma e' per la società italiana". Per la deputata radicale Rita Bernardini "il prossimo 8 novembre a Milano ci sarà la conferenza sulla famiglia. Noi abbiamo organizzato una 'controconferenza' sulle famiglie. Invitiamo a partecipare il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Presenteremo in quell'occasione un progetto di riforma del diritto di famiglia". Tiziana Arsenti, presidente dell'associazione Adiantum ha sottolineato che si tratta di una "legge utile e indispensabile". Per Alessandro Gerardi, tesoriere della Lega italiana per il divorzio breve, "la legge non e' volutamente a sostegno dei soli padri ma e' rivolta ai genitori. Non e' una legge contro le donne. Con una separazione c'e' un aumento esponenziale delle spese per tutti i componenti della famiglia. I costi aumentano per chi deve trovare un affitto ma anche per chi resta in casa". "C'e' ora una situazione di disagio. Non possiamo aspettare che venga approvata la legge nazionale - ha spiegato Diego Sabatinelli, segretario della Lega italiana per il divorzio breve - A divorziare sono soprattutto impiegati, operai o categorie simili con uno stipendio troppo basso per consentire loro di avere una vita autonoma una volta usciti dall'esperienza del matrimonio. Per questo o tornano a casa dei genitori o si avvicinano alle richieste dei servizi sociali. Abbiamo proposto 1 milione di euro per ogni anno del prossimo triennio per finanziare la legge ma e' una cifra solo indicativa. Speriamo che sia la giunta a far propria questa proposta e a stabilirne il reale bisogno". Secondo quanto riporta una nota consegnata alla stampa a margine dell'evento, nel 2007 nel Lazio (secondo dati Istat) ci sono stati 40,8 separazioni ogni 100 matrimoni e 21,8 divorzi ogni 100 matrimoni. Nel 2008 nel Lazio, poi, "risultano esserci state 387,4 separazioni ogni mille abitanti e sono stati coinvolti 7.789 minori nelle separazioni e 2.381 nei divorzi". "In caso di separazione ha prevalso l'affidamento condiviso nel 77,8 per cento dei casi, nel 20,9 per cento l'affidamento esclusivo della madre e solo l'1 per cento al padre", e' scritto nella nota. Per quanto riguarda i divorzi, invece, "solo nel 50,9 per cento dei casi si e' ricorso all'affido condiviso, nel restante 46,5 per cento esclusivamente alla madre e nell'1,8 per cento dei casi esclusivamente al padre".

1 commenti:

Rocco Berardo ha detto...

Oggi, venerdì 5 novembre, alle ore 11 a Roma, presso la sala di rappresentanza del Consiglio Regionale del Lazio si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge regionale "norme a tutela dei genitori separati in difficoltà" a cui hanno partecipato: Tiberio Timperi, conduttore televisivo e giornalista, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, consiglieri regionali nel Lazio della lista Bonino Pannella, Rita Bernardini, deputata radicale eletta nelle liste del PD, Tiziana Arsenti, presidente di Adiantum, Diego Sabatinelli e Alessandro Gerardi, rispettivamente segretario e tesoriere della Lega Italiana per il Divorzio Breve.
Dai dati statistici del Lazio, Istat 2008, emerge che la Regione Lazio si posiziona al secondo posto in Italia per numero di separazioni e divorzi dopo la Lombardia; che i minori coinvolti solo nell'anno di riferimento sono 7789 nelle separazioni e 2381 nei divorzi, con un reddito mediamente basso dei genitori, si parla in prevalenza di impiegati ed operai, che in considerazione dell'allontanamento dalla casa famigliare, con le spese necessarie per rifarsi una nuova vita, un nuovo affitto, nuovi mobili, nuove utenze, l'assegno per i figli, le spese legali per la separazione e per il divorzio, tralasciando tutto il resto, comporta una differenza tra reddito nominale e reddito residuo che non consente al coniuge che ha dovuto lasciare la casa di accedere al sostegno abitativo attualmente previsto, ma nemmeno di fare fronte alle nuove spese per condurre una vita dignitosa, soprattutto quando ci sono figli minori coinvolti. Questo spesso significa tornare nella casa di origine, ovvero dai genitori, a 40 - 50 anni, quando va bene, o quando le cose si mettono male doversi rivolgere alla Caritas, migliaia di nuovi casi ogni anno solo a Roma.
La proposta di legge prevede non solo sostegno abitativo, ma anche legale e psicologico per chi non può permetterselo; per questo si chiede alla Polverini ed alla Giunta della Regione Lazio di farsi carico del problema, insieme a maggioranza ed opposizione in Consiglio, come già è stato fatto in Liguria quando l'allora opposizione di centro destra riuscì a coinvolgere la maggioranza per approvare una legge analoga, che è bene ricordare non è di destra, né di sinistra, ma coinvolge tutti i cittadini della Regione coinvolti, a qualsiasi schieramento appartengano, e tutta la politica ne deve rispondere