La nostra lettera poco fa recapitata a tutti i consiglieri regionali del Lazio. La storia della candidatura radicale, nel metodo e nel merito.

Posted On // Leave a Comment
La nostra lettera a tutti i consiglieri regionali poco fa recapitata nella casella postale e inviata via email.

Caro Collega,

è prossimo l’insediamento delle Commissioni Consiliari e, conseguentemente, l’elezione, in seno a ciascuna Commissione, delle Presidenze.
Tra queste ce n’è una, la III - Vigilanza sul pluralismo dell’Informazione, che per Statuto deve essere presieduta da un consigliere dell’opposizione e per la quale, già nel corso della seconda seduta del Consiglio Regionale, abbiamo pubblicamente, alla luce del sole, avanzato la candidatura di uno di noi, un Radicale della Lista Pannella-Bonino.
Abbiamo sperato che l’opposizione tutta convergesse su questa scelta, ma dinamiche interne ai singoli gruppi di opposizione ed ai rapporti tra alcuni di loro – alle quali non ci rassegneremo mai! – hanno fatto si che negli ultimi giorni, al di fuori delle sedi istituzionali, per accordi bilaterali, maturasse una candidatura interna al PD, con l’appoggio dell’IDV, nella persona del consigliere Francesco Scalia - già Sindaco di Ferentino, già Presidente della Provincia di Frosinone, già Assessore al Personale, Demanio e Patrimonio nella scorsa legislatura - contro la formalizzata candidatura Radicale.
Niente di male, per carità, tutte le candidature dell’opposizione sono legittime e ciascun consigliere della Commissione, di opposizione e di maggioranza, nell’esplicazione del proprio libero mandato, potrà votare quel candidato che più gli aggrada, purché, come da Statuto, la commissione ne esca presieduta da un consigliere dell’opposizione.
Proprio per questo, però, abbiamo deciso di scriverTi questa nostra; è questione di metodo ed è questione di merito.
Il metodo, anzitutto, è quello Radicale; fatto di scelte ed azioni trasparenti, che ci porta a confermare la candidatura già espressa nel corso della pubblica seduta del Consiglio Regionale del 3 giugno scorso proponendola a ciascun gruppo politico ed, individualmente, a ciascun consigliere.
Un metodo ‘altro’ – e sappiamo per certo che molti colleghi consiglieri la pensano come noi - rispetto a quello fatto di incontri riservati tra i vertici di alcuni gruppi ed attraverso i quali si ritiene di poter condizionare la vita dell’Istituzione, usurpandone le funzioni, cambiando il senso e la sostanza di una elezione in una investitura per nomina.
Come spesso accade poi – visto che i mezzi prefigurano i fini – ad un metodo ‘altro’, segue anche un merito ‘altro’.
Ed il merito della nostra candidatura è il ‘merito’ di una storia, di una identità, che da sempre - da 60 anni e non certo da pochi mesi a questa parte – ha lottato, con lo strumento della nonviolenza e della legalità, per tentare di ottenere una informazione libera e plurale che garantisca ai cittadini il principio Einaudiano del ‘conoscere per deliberare’.
Riteniamo inutile, in questo contesto, sottolineare l’importanza di una Commissione di Vigilanza che, sia pur a livello regionale, si adoperi per garantire una informazione completa, imparziale, obiettiva; così come riteniamo sia inutile, in questo contesto, sottolineare quanto la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo – Rai Tv, oggi come ieri, sia fagocitata dai partiti, dai più forti di turno, sempre attenti, i prepotenti di turno, da sessant’anni, ad imporre la propria legge, quella del più forte, legge ‘altra’ da quella scritta nella Gazzetta Ufficiale e, prima ancora, nell’art. 21 della Costituzione.
Di queste vicende noi Radicali ne sappiamo qualcosa, per essere, oggi come ieri, oggetto “di un genocidio politico e culturale”, come ebbe il coraggio di scrivere in una memorabile Delibera della Commissione Parlamentare di Vigilanza, nel lontano 1997, il collega Francesco Storace, allora Presidente di quella Commissione.
Grazie a quella delibera, per la prima volta nella storia della Procura della Repubblica di Roma, venne esercitata l’azione penale nei confronti dell’intero Consiglio d’Amministrazione della Rai, per il reato di abuso d’ufficio.
In quel processo, che si concluse con l’assoluzione degli imputati con la formula “perché il fatto non costituisce reato” – il giudice cioè ritenne che non vi fosse ad opera degli imputati l’intenzionalità di danneggiare la Lista Pannella - venne però accertato che oggettivamente la condotta mantenuta dal TGR Lazio, in occasione della campagna elettorale del 1997 per il Comune di Roma, danneggiò in termini di risultati elettorali un partito politico, non garantendo quello spazio che per legge gli era dovuto.
Alla Lista Pannella il TGR Lazio dedicò Zero minuti e Zero secondi e venne certificato che ai cittadini fu impedito di conoscere, che si trattò cioè di una campagna elettorale illegale, falsata, non democratica.
In quel giudizio la Lista Pannella era difesa da uno di noi (Giuseppe Rossodivita) che da allora ha proseguito una lotta all’epoca già decennale - nel tempo condotta dal ‘Centro Radicale di Iniziativa giuridica e giudiziaria Piero Calamandrei’, con l’ausilio del ‘Centro d’Ascolto per l’Informazione Radiotelevisiva’ (il primo centro di monitoraggio televisivo che venne creato allo scopo) – per l’affermazione, nelle sedi giudiziarie e non, del diritto all’informazione, completa, obiettiva, imparziale (in dieci anni oltre 50 sono state le condanne dell’AGCom nei confronti della RAI Tv, a seguito delle quali la concessionaria del servizio pubblico è stata costretta anche a mutare i propri palinsesti e di cui hanno beneficiato i cittadini tutti).

Questa storia e questa esperienza segnano allora in pieno la differenza nel e del ‘merito’ delle due candidature in campo: una è la rappresentazione della storia, dell’esperienza, della coerenza di impegno di un intero movimento politico nel voler garantire una informazione plurale e libera; l’altra, al più, è una storia personale.

A Te, anche a Te, la scelta di quale Commissione di Vigilanza sul Pluralismo dell’Informazione vuoi per questo Consiglio Regionale nella legislatura in corso.

Giuseppe Rossodivita - Rocco Berardo

0 commenti: