Ma Renzi ha fatto la cosa giusta

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Leggo in molti commenti, oltre che in alcuni sondaggi online, la delusione di molti per la scelta di Renzi. Non sono d'accordo. Da un punto di vista meramente strategico, che si incrocia certo con la politica, la sua decisione non può dirsi sbagliata. Anzi. Forse è giusta. Dopo essere diventato segretario del PD, partito che ha già con la sua coalizione una larga maggioranza alla Camera, ma non al Senato, la scelta naturale - in un Paese con una normale legge elettorale - sarebbe stata andare alle elezioni. Ma andare alle elezioni con la stessa legge elettorale non avrebbe portato altri effetti se non la composizione di un Parlamento molto simile a quello di oggi. Peraltro il Presidente della Repubblica ha messo in guardia dal rifare elezioni senza un nuovo assetto istituzionale e finché non si cambia legge elettorale, niente elezioni. La Corte poi l'ha sancito. A questo punto mentre la tattica di B. è far credere che lui è il nuovo, ritinteggiando la bandiera tricolore di Forza Italia, che sbiadita dopo tanti anni, come dopo un restauro, riappare ora luminosa, e aumenta nei sondaggi, chi è costretto a governare, il PD, viene eroso, come il suo giovane segretario. Renzi, dal canto suo, capendo di rischiare di essere messo all'angolo da questa surreale partita a scacchi, fa per alcuni mesi quello distante dal governo. Ma il governo è il governo del suo partito. Dunque continuare così sarebbe stato uno stallo surreale per tutti. Metteteci poi che nessun parlamentare vuole andare a elezioni anticipate. Anche quelli dell'opposizione: si oppongono a tutto tranne che alla scadenza naturale di una legislatura. Anche per questo Renzi ha rassicurato tutti: arriviamo al 2018, scadenza naturale. Era quello che i parlamentari volevano sentirsi dire. Renzi ha deciso che non voleva più restare a guardare, né  usare per troppo tempo tattiche di posizione, essere di appoggio ma diverso dal Governo. Non credibile. Ha scelto di fare la cosa che si sentiva. Dopo aver avuto il sostegno popolare alla sua segreteria, ha deciso di non restare a guardare. Il problema ora è cosa voglia fare. Non credo, però, che chi ha fatto tutta questa strada abbia troppe incertezze su questo. Mi auguro che sappia riformare un Paese che altrimenti rischia di rimanere uguale a se stesso per ancora troppi anni e che in Parlamento possa trovare le forze per riuscirci.

P.S.: l'analisi che ho tentato di fare è in risposta ai tanti commenti negativi fatti sulla scelta di Renzi, non da parte di quelli che "Renzi-non-mi-piace", che al massimo avranno ricevuto la conferma che non gli piace, ma in risposta a quelli che "credo-in-Renzi-unica-speranza-della-politica-italiana". A questi, ai fan di Renzi, ho tentato di rispondere sul perché dal canto suo Renzi ha fatto la cosa giusta. Una scelta tattica che ha una uscita politica, il resto - secondo me - è tattica senza politica. Poi bisognerà vedere le scelte politiche di Renzi; su quelle, per esempio sulla legge elettorale che ha annunciato, "l'Italicum", trovo che abbia fatto scelte profondamente sbagliate che spero possano essere al più presto riviste in Parlamento.

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