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12 Referendum Radicali - www.referendumradicali.it 

Cosa chiedono i 12 referendum 
vedemecum per i militanti ai tavoli


**** Sui nuovi diritti umani
(www.cambiamonoi.it)

Divorzio breve / 1


Con il referendum sul divorzio breve si intendono abrogare quelle norme che impongono alla coppia un doppio procedimento prima di ottenere il divorzio: prima il procedimento per la separazione poi, solo tre anni dopo la sentenza definitiva di separazione, il procedimento per il divorzio. Viene abrogato il primo procedimento: quello sulla separazione. Il referendum se vincesse garantirebbe un minor carico sociale e giudiziario, che oggi grava sui cittadini e sui tribunali in termini di costi e durata dei procedimenti. Si calcola che con questo referendum si eliminerebbero il 10% dei procedimenti che sono ogni anno nei Tribunali creando una vera e propria “Amnistia civile”.


Immigrazione / 2


Il primo quesito sull’immigrazione abroga l'articolo 10 bis, del T.U. sull'immigrazione, cancellando la norma della cosiddetta Bossi-Fini che introduce il reato di clendestinità, un reato aberrante che criminalizza una condizione anziché una condotta. Molti immigrati che versano nella condizione di clandestinità, proprio per questa loro condizione sono portati a vivere in una sorta di limbo, dove nulla di quel che possono fare può essere regolare, portando questa loro condizione a divenire criminogena.


Immigrazione / 3


Il secondo quesito sull’immigrazione abroga quelle norme che costringono centinaia di migliaia di migranti al ricatto continuo dei datori di lavoro (creando l’effetto “concorrenza sleale” con i lavoratori italiani) oppure che li obbliga al lavoro nero o al servizio della microcriminalità. Il referendum infatti prevede l’abrogazione degli articoli 4 bis e 5 bis del testo unico sull’immigrazione, entrambi incidenti sul permesso di soggiorno perché legano indissolubilmente la possibilità di restare nel nostro paese - anche di cittadini da anni in Italia - alla stipula di un contratto di lavoro. La regolarizzazione di almeno 500 mila lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno già attivi in Italia porterebbe nelle casse dello Stato tre miliardi di euro ogni anno di sole tasse.


Droghe / 4


Con questo referendum si vogliono eliminare quelle norme che riempiono le carceri di consumatori. Vogliamo che sia evitata la pena detentiva per fatti di lieve entità, mentre resterebbe la sanzione penale pecuniaria. Se vincesse il referendum, verrebbe eliminata per tutte le violazioni che riguardano fatti di lieve entità  (ad es coltivazione domestica, possesso e trasporto di quantità medie, condotte border line tra consumo e piccolo spaccio) la pena detentiva mentre rimarrebbe la sanzione penale pecuniaria della multa da 3mila a 26 mila euro.


8x1000 / 5


Con questo referendum vogliamo che la quota relativa alle scelte non espresse sull’8xMille (attualmente più del 50% del totale, circa 600 milioni di euro l’anno, ridistribuita alle confessioni religiose) rimanga in capo al bilancio generale dello Stato.


Finanziamento pubblico partiti / 6

Per abolire il finanziamento pubblico dei partiti, aggirato attraverso i cosiddetti “rimborsi elettorali”, contro il voto plebiscitario dei cittadini nel referndum radicale del 1993. Il testo interviene sulla legge n. 96/2012 che ha creato un fondo unico per finanziamento pubblico e rimborso spese elettorali (70% del totale) e un altro per il cofinanziamento dello Stato in aggiunta alle donazione private (30%). Vogliamo che i partiti siano finanziati per le loro idee, e non in forza del loro potere.

**** Sulla giustizia giusta
(www.referendumgiustiziagiusta)

Responsabilità civile dei magistrati / 1


Con il primo referendum si intende abrogare la norma che, rispetto alla responsabilità dei magistrati, presenta la seguente eccezione: “nell’esercizio delle funzioni giudiziarie non può dar luogo a responsabilità l’attività di interpretazione di norme di diritto né quella di valutazione del fatto e delle prove”. Questo tipo di esclusione, presente nella cosiddetta “legge Vassalli” (art.2, comma 2 - L.117/1988) impedisce nei fatti di intentare cause contro i magistrati che hanno cagionato danni ai cittadini. Non a caso questa norma, in oltre 20 anni, ha prodotto solo 4 sentenze.



Responsabilità civile dei magistrati / 2


Il secondo referendum sulla responsabilità civile dei magistrati abroga l’art. 5 della L.117/1988, in relazione all’ammissibilità della domanda. Per attivare la procedura ordinaria il cittadino, infatti, è costretto a passare - a differenza di tutti gli altri casi di responsabilità di qualsiasi altro soggetto, medico, ingegnere, etc. -  attraverso una procedura di ammissibilità. Questo è un vero e proprio scoglio che in oltre 20 anni ha prodotto, in conclusione, solo 4 sentenze.



Magistrati fuori ruolo / 3


Con questo referendum si intende porre un freno al fenomeno dei cosiddetti magistrati “fuori ruolo”, ossia a quei magistrati collocati per esempio presso gli uffici legislativi dei gabinetti ministeriali, garantendo con ciò la separazione dei poteri ed eliminando la commistione tra magistratura e alta amministrazione. I magistrati fuori ruolo, che sono attualmente diverse centinaia - e che tornando nel loro ruolo aiuterebbero allo smaltimento dell’enorme carico giudiziario -, percepiscono inoltre un’indennità di carica aggiuntiva che grava sulle tasche dei cittadini per circa 20 milioni di euro ogni anno.



Custodia cautelare / 4


Il referendum sulla custodia cautelare abroga la norma che prevede il carcere preventivo - cioè prima della sentenza di condanna - lasciando questo rimedio solo per reati gravi, o quando sussista il concreto pericolo di fuga o di inquinamento della prova.



Ergastolo / 5


Il referendum per l’abolizione dell’ergastolo vuole semplicemente applicare la Costituzione. La detenzione deve avere, infatti, come afferma la nostra carta costituzionale, come finalità la rieducazione del condannato. In molti Paesi europei, e non solo europei, l’ergastolo - cosiddetto “fine pena mai” - non è previsto neppure come ipotesi.


Separazione delle carriere / 6


Il referendum intende separare le carriere del magistrato inquirente e del magistrato giudicante; la figura del giudice, deve essere nel processo equidistante tra accusa e difesa. E’ un diritto del cittadino, infatti, essere giudicato, come avviene in tutte le democrazie occidentali, da un “giudice terzo”, obiettivo e imparziale. Obiettività e imparzialità che si ottengono, come diceva Giovanni Falcone, solo separando le carriere del Pubblico Ministero e del Giudice.



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