Le "mercanzie" di De Gregori. Atlantico, 14 marzo 2013.

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Canta le canzoni del nuovo album e le altre "mercanzie". Così Francesco De Gregori definisce il repertorio storico delle sue canzoni, che si inseriscono nel cuore del concerto all'Atlantico di Roma. Parte "Sulla strada". E continua con "Povero Cuore". Poi "Belle époque". Nell'esatta disposizione numerica dell'album "Sulla strada", tanto da pensare che il Cd sia in play. Ma poi la "mercanzia" la fa da padrona. Solo nel bis, si concede il ritorno al nuovo album con "Showtime" e nel mezzo del concerto con "Guarda che non sono io". Tutto il resto sono nuovi arrangiamenti applicati alla storia della sua musica. Nuove sonorità e citazioni. Come quella in ricordo di Lucio Dalla, "Com'è profondo il mare", all'inizio e alla fine di "Santa Lucia" che Dalla amava su tutte. Ma le cose che hanno colpito più di tutte sono due novità. La prima è quella degli ultimi tempi: FDG si diverte sul palco quando rimane senza strumenti, dirige l'orchestra quasi gattonando "come un gatto nella placa". La seconda - anche questa nuova a chi non avesse ascoltato questo tour - è la rivisitazione di Buonanotte Fiorellino. Interpretata in modo più meno o classico nella prima versione - con movenze di mani che suggeriscono con insolita ironia un "che palle" da parte del nostro - e subito dopo ricantata per intero con una versione più goliardica e scatenata (con arrangiamento di Rainy Day Woman di Bob Dyalan), tanto da rivisitare il testo almeno in parte: (le parole cancellate  e quelle aggiunte)

Buonanotte, buonanotte amore mio, 
buonanotte tra il telefono e il cielo. 
Ti ringrazio per avermi stupito, 
per avermi giurato che è vero. 
Il granturco nei campi è maturo 
ed ho tanto bisogno di te, 
la coperta è gelata, l'estate è finita. 
Buonanotte questa notte è per te. 

Buonanotte, buonanotte fiorellino, 
buonanotte fra le stelle e la stanza, 
per sognarti, devo averti vicino, 
e vicino non è ancora abbastanza. 
Ora un raggio di sole si è fermato 
proprio sopra il mio biglietto scaduto. 
Tra i tuoi fiocchi di neve, le tue foglie di tè. 
Tutti guardano il cielo aspettando qualcosa
ma nessuno sa bene cos'è

Buonanotte, questa notte è per te. 

Buonanotte, buonanotte monetina, 
buonanotte tra il mare e la pioggia, 
la tristezza passerà domattina 
e l'anello resterà sulla spiaggia, 
gli uccellini nel vento non si fanno mai male, 
hanno ali più grandi di me 
e dall'alba al tramonto sono soli nel sole. 
Se per caso qualcuno lo trova
lo può pure lasciare dov'è

Buonanotte questa notte è per te

Un bel concerto. Anche perché supportato da un nuovo album davvero notevole. In conclusione FDG - avaro di parole nei suoi concerti - "svela" due cose: la prima è che cantare "La donna cannone" è sempre molto difficile (non invece "Rimmel"), la seconda è quando, alla fine di "Guarda che non sono io", dice con un sorriso: "Ero io comunque, eh!".


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