Da Repubblica. Corte dei Conti: La Sanità nel Lazio lasciata dalla Polverini

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"La sanità del Lazio a rischio default" L'ultima eredità del governo Polverini

"La sanità del Lazio a rischio default"

L'ultima eredità del governo Polverini

Relazione di fine legislatura della Corte dei Conti: gestione confusa e atecnica. Amministrazione finanziaria fuori controllo. Il saldo negativo del 2011 pari a 9.935 milioni di euro

di LORENZO D'ALBERGO

La sanità a rischio default e una gestione finanziaria fuori controllo. Questa è la Regione che, come si legge nell'ultimo referto della sezione di controllo della Corte dei conti del Lazio, il neopresidente Nicola Zingaretti riceve in eredità da Renata Polverini. È un quadro a tinte fosche quello che emerge dal documento di fine legislatura. Una relazione che i magistrati definiscono "confusa, episodica e atecnica". Aggettivi che mal si accostano allo scopo della novità introdotta dal governo Monti: il documento conclusivo dovrebbe garantire ai cittadini la trasparenza della pubblica amministrazione.

Il condizionale è d'obbligo, visto che le 598 pagine compilate dalle diverse direzioni regionali "risultano prive di un metodo condiviso di narrazione delle vicende connesse alle decisioni prese". Eppure, per i giudici è stato impossibile non individuare tutte le criticità della gestione Polverini. A partire dalle basi: la Regione non si è ancora dotata di un collegio dei revisori, per il controllo della regolarità contabile dell'Ente. Così "capita" che il disavanzo effettivo della Regione arrivi a un saldo negativo di 9.935 milioni di euro nel 2011, peggiorando di circa 150 milioni il dato del 2010.

Poi, la sanità e il "circolo vizioso" in cui è entrata. Da una parte la necessità di assicurare i servizi essenziali, dall'altra la crisi di liquidità della Regione. Un binomio, scrivono i magistrati, "alimentato
da una programmazione sfasata e da ritardi cronici nei trasferimenti di risorse, che determinano ritardi nei pagamenti dei fornitori e poco sopportabili oneri finanziari".
Problemi da affrontare in fretta se si vuole adeguare il sistema alle nuove esigenze della popolazione. Per i giudici contabili, infatti, i posti letto per acuti sono troppi: oltre un quinto della popolazione è ultrasettantenne e necessita, più che di cure, di assistenza. Eppure, "al 31 dicembre 2012 non risulta concretizzata la previsione di 8 mila posti letto di Rsa (costano 98111 euro al giorno, circa un quarto di un posto letto per acuti, ndr) contenuta nel piano 20072009". Sono solo 5.597 quelli attivati.

Da riorganizzare anche l'offerta ospedaliera, con la creazione di un unico polo oncologico d'eccellenza. Mentre va rivista la gestione dell'Ares 118, dove "manca un adeguato sistema di monitoraggio della produttività". E delle Ausl, che fanno registrare "una situazione di diffusa irregolarità contabile, un non corretto uso delle risorse e un elevato rischio di permanente squilibrio di bilancio".

Infine, altre due perplessità per la Corte dei conti. La Regione ha soppresso le Agenzie di promozione del turismo. Un risparmio? No, perché appare "una decisione poco produttiva l'avere inserito, poi, il loro personale nell'organico del personale della Giunta". Manca, infine, "una coerenza programmatica" sul trasporto pubblico: la Regione ha preferito "la cura di interventi "a pioggia"" che, registrano i giudici, non hanno dato sollievo alle migliaia di lavoratori che ogni giorno dall'hinterland si muovono verso la capitale. (09 marzo 2013)

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