"Ci rivolgiamo al Premier Monti affinché ascolti
i Ministri Clini ed Ornaghi e non avalli la decisione del Commissario
Pecoraro che vorrebbe far costruire una discarica a Corcolle, luogo poco
distante da Villa
Adriana patrimonio dell'Unesco. Questa scelta, qualora venisse confermata,
non farebbe altro che peggiorare lo stato già comatoso in cui versa la
nostra presunta democrazia. Dopo aver assistito all'apertura di invasi nel
Parco nazionale del Vesuvio, dove sono stati individuati gli stessi terreni
utilizzati dalla camorra per interrare i rifiuti tossici, non ci meraviglia,
purtroppo, più nulla. In nome dell'emergenza si continuano a devastare
territori di elevatissimo pregio ambientale ed archeologico. Il tutto viene
fatto attraverso il principio della deroga che, di fatto, protrae il massacro
delle leggi. Ci corre l'obbligo di far notare come, in merito alla
questione rifiuti di Roma, questa urgenza sia stata prodotta dalla
partitocrazia, visto che, con i loro comportamenti, non hanno mai rispettato
nessuna normativa in materia ambientale". Così in una nota Elisabetta
Zamparutti, deputata radicale in Commissione Ambiente, e Rocco Berardo ,
consigliere regionale del Gruppo Lista Bonino-Pannella-Federalisti Europei,
vicepresidente Commissione Ambiente.
"Infatti, sì è continuato per tantissimi anni a buttare il 'tal quale' a
Malagrotta impedendo il funzionamento a regime degli impianti di trattamento
meccanico biologico, si è boicottata la raccolta differenziata e si è
rallentata la costruzione degli impianti di compostaggio - continuano i
radicali - E' bene rammentare ai tanti presunti distratti che una discarica
può essere considerata di servizio, e quindi rispettosa delle normative
dell'Unione europea, quando questa contiene materiale residuale e
preventivamente trattato. A Roma, allo stato attuale, nessuna delle due
caratteristiche può essere rispettata, questo perché ci troviamo a livelli
di riciclo molto basse e gli impianti di trattamento non funzionano a regime.
Alemanno, Polverini e Pecoraro hanno peggiorato una situazione già molto
critica. La gente, proprio per questo, è giustamente diffidente verso le
parole pronunciate dagli attori istituzionali. Noi crediamo che ci sia un
urgente bisogno di un'operazione verità che metta al centro il rientro
nella legalità. Per evitare l'emergenza, anche se non complici di questo
disastro, facciamo una proposta: si sottoscriva un patto chiaro 'per e con i
cittadini'. Tale accordo dovrebbe prevedere lo stanziamento rapido di quei
fondi necessari ad avviare la raccolta differenziata porta a porta in tutta
Roma ed a costruire ed ammodernare gli impianti di compostaggio necessari a
supportare il programma straordinario di recupero del
materiale umido. Inoltre si giunca a rendere economicamente sconveniente
conferire il 'tal quale' in discarica e si obblighi i gestori e le autorità
competenti a mettere a regime tutta l'impiantistica presente nel Lazio.
Questo è il patto che chiediamo al Governo Monti di proporre ai cittadini.
Queste azioni proposte sono l'unico modo di rientrare nella legalità.
Nessun cittadino dei territori interessati, senza questo, si fiderà della
tanto decantata provvisorietà".
0 commenti:
Posta un commento