La sperimentazione Zamboni. Gli impegni non mantenuti della Regione Lazio.

Posted On // Leave a Comment

Era il 14 luglio del 2010 quando il Consiglio regionale del Lazio approvava la sua prima mozione di impegno della Giunta, la n. 5. Il Consiglio all'unanimità impegnava la Giunta ad elaborare, entro il 14 luglio 2011, un protocollo per la sperimentazione del trattamento di angioplastica dilatativa per i malati di sclerosi multipla affetti da insufficienza venosa cerebro-spinale cronica (Ccsvi).  Il gruppo Radicale oltre ad aver emendato allora la mozione, promossa dai consiglieri Storace e Buonasorte, ha più volte interrogato nel tempo la Giunta per sapere quel che stava facendo per rispettare quanto approvato dal Consiglio. La Giunta con il suo silenzio, non solo ha ignorato quegli atti di sindacato ispettivo, ma ha anche disatteso e mortificato le legittime aspettative dei tanti malati di sclerosi multipla residenti nel Lazio che nel protocollo Zamboni hanno risposto aspettative e speranze di cura. Il 6 febbraio 2012 la Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha approvato un finanziamento di 2.742.000 euro per realizzare lo studio di efficacia e sicurezza del trattamento messo a punto dal professor Zamboni.  Lo studio, come si proponeva la mozione del Lazio, è finalizzato a valutare l’efficacia clinica della angioplastica venosa in persone con sclerosi multipla e vi partecipano 19 centri a livello nazionale. I Centri sperimentatori hanno sede in Emilia-Romagna,  Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Abruzzo.  Nessun Centro sperimentatore ha sede nella regione Lazio nonostante vi siano delle risorse ad hoc già stanziate e c'è un preciso impegno in carico alla Giunta in base alla mozione approvata dal Consiglio risalente al luglio del 2010. Sulle ragioni di questo sconsolante risultato abbiamo interrogato la Presidente Polverini chiedendo se oggi intenda adoperarsi affinché le somme stanziate  siano utilizzate in modo sinergico con quanto stanno realizzando i Centri sperimentatori del progetto, consentendo che anche i malati residenti nel Lazio, desiderosi di far parte della sperimentazione, possano accedervi.
Ci auguriamo che anche il gruppo consiliare "La Destra" promotore della mozione, ma silente sulla sua mancata applicazione, voglia sostenerci in questa richiesta di chiarimenti e di urgente intervento.

0 commenti: