La giunta Polverini intervenga per impedire delocalizzazione della ricerca dell'IDI in altra regione.

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Abbiamo depositato in queste ore una interrogazione a risposta immediata, alla Presidente Renata Polverini, in qualità di Assessore alla Sanità, e all'Assessore al Lavoro e Formazione Mariella Zezza, per chiedere che la Giunta regionale si attivi per garantire un futuro al settore ricerca dell' Istituto Dermopatico dell'Immacolata (IDI). L’Istituto è il principale centro per la cura di malattie dermatologiche del Lazio, un punto di riferimento per tutto il centro-sud d'Italia. L’eccellenza di cure e dell’assistenza erogata è in grande parte frutto della combinazione virtuosa con i risultati più avanzati della ricerca. Attualmente sono aperte e finanziate dal Ministero Della Salute sei linee di ricerca; sono state impiegate risorse derivanti dal finanziamento pubblico pari a euro 7.610.000 per il triennio 2009-2011, con evidenti riflessi sull'intera economia della regione. Nonostante questi dati, sul ramo ricerca dell'Istituto regna la totale incertezza, drammaticamente acuita dal mancato rinnovo dei contratti di 35 lavoratori precari tra ricercatori e tecnici di ricerca che rende impossibile il proseguimento dell’ordinaria attività. Non solo i dipendenti sono all'oscuro delle ragioni del ritardo del processo di conferma dell’accreditamento del carattere scientifico della struttura scaduto dal 2008 ma viene loro paventato, dalla Presidenza dell'Istituto, un “fantomatico piano” di trasferimento di un "ramo di azienda”, quello della ricerca, appunto, presso la Regione Calabria. Per queste ragioni abbiamo chiesto se sia intenzione della Giunta ribadire la necessità del carattere scientifico dell'istituto con la propria programmazione sanitaria e non intenda verificare la possibilità dell’individuazione di un percorso idoneo a conservare nel Lazio l’eccellenza della ricerca raggiunta in materia dermatologica, scongiurando ogni ipotesi di delocalizzazione e/o diminuzione di personale.

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