Su Repubblica.it la nostra denuncia sulla pillola del giorno dopo.

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Obiettori in farmacie e pronti soccorso
L'odissea per la pillola del giorno dopo



E' concreto il rischio che trascorrano i tre giorni dal rapporto sessuale. La denuncia di una trentenne romana e la doppia interrogazione dei Radicali

di MAURO FAVALE

Farsi prescrivere e acquistare la pillola del giorno dopo in meno di 72 ore: una sorta di mission impossible che molte donne e coppie, a Roma e in tutta Italia, sono costrette ad affrontare. Perché, tra rifiuti vaghi e più esplicite obiezioni di coscienza, è concreto il rischio che trascorrano i 3 giorni dal rapporto sessuale entro i quali la pillola ha effetto. L'ultima piccola odissea è quella affrontata da una ragazza romana di 30 anni che ha raccontato ai Radicali italiani ciò che le è capitato. La sua storia è diventata una doppia interrogazione: una presentata alla Camera da Maria Antonietta Farina Coscioni e un'altra depositata alla Pisana lo scorso 5 gennaio da parte dei due consiglieri in Regione Lazio, Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita.

L'interrogazione descrive il viaggio della donna iniziato lo scorso 22 novembre quando, temendo una possibile gravidanza, decide di rivolgersi al suo medico di famiglia per prendere informazioni e richiedere la prescrizione della pillola del giorno dopo. E qui arriva il primo rifiuto. "Sono obiettore di coscienza", le spiega il dottore che le nega la prescrizione. La ragazza decide di muoversi, puntando verso il pronto soccorso a lei più vicino, quello dell'ospedale Spallanzani. Continua a leggere qui.

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