LA VERSIONE DI ROSY. Ovvero: se i Radicali sono "stronzi", per meglio fare l'accordo con l'Udc e il Vaticano...

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Rosy Bindi ci ha appellato "stronzi". L'epiteto è il risultato di una azione dei Parlamentari Radicali diversa da quanto organizzato dal PD insieme all'Udc (e l'Idv). Fatto sta che i capi delle predette organizzazioni si incontrano, discutono e decidono. Secondo loro ai Radicali in Parlamento non rimane che fare quanto da loro stabilito. Altrimenti? Altrimenti sono "stronzi". Anzi, altrimenti stanno "fuori". Ma da cosa? Visto che non hanno concorso alla decisione, né sono stati convocati per prenderla. Ci risponde inconsapevole Massimo D'Alema nella sua intervista a Di Vico sul corriere: "Puntare al 60% con un nuovo centrosinistra. Bersani-Di Pietro-Vendola? Insufficiente". E dunque? Dunque occorre aprire all'Udc e centristi. Ma come fare se ci son anche i Radicali, quelli contro l'8xmille, per l'abolizione del concordato, quelli dell'aborto, del divorzio, della ricerca scientifica, dell'antiproibizionismo? Al Vaticano non piacerà. Per nulla. E allora? Allora niente di più facile che creare ad arte uno scandalo inesistente, come peraltro Roberto Giachetti ci spiega nel suo puntuale resoconto d'aula, dove sgretola e disintegra tutte le false ricostruzioni avvenute nelle ore immediatamente successive, a partire dalla "versione di Rosy", secondo la quale i Radicali "sono stronzi" perché avrebbero dato una mano alla maggioranza. Ci aveva provato qualche giorno prima Luca Volonté, dell'Udc, a far girare un'altra falsità: "i Radicali sono tornati alla casa del padre" (Berlusconi). Insomma, il solo fatto che i Radicali fossero rimasti in Aula durante l'intervento di Berlusconi l'aveva fatto gioire. E già, perché il suo sillogismo (fallace) così procedeva: i radicali stanno con Berlusconi, i radicali sono fuori dal centrosinistra, l'Udc ora può entrare (non si spiegherebbe altrimenti la sua gioia...).

Ma quei falsi resoconti in rete, alla fine, hanno fatto trovare il capro espiatorio: il radicale. Non importa che abbia votato contro Berlusconi e che il numero legale sarebbe stato comunque raggiunto (e che alla fine questa azione sia stata programmata senza il coinvolgimento dei Radicali o che, in ultima analisi, se non si fosse raggiunto il numero legale questo non avrebbe provocato nulla e sarebbe stata riconvocata un'altra seduta fino a voto utile). Niente. La notizia è bella così, un po' sporca, un po' verosimile, un po' scandalosa, magari aggiungendo un po' di sale, come la convenzione di Radio Radicale (ma se i Radicali chiedono che sia rinnovata alla luce del sole, raccogliendo addirittura firme in Parlamento?). E a proposito di quanto avvenuto su internet si rimanda a un ragionamento sulla "rete" mossa dalla falsa notizia: i Radicali avrebbero salvato il Governo Berlusconi, ovvero "La storia del primo pogrom digitale di massa" di Vittorio Zambardino.

In conclusione, il Regime c'è e racconta le storie come gli viene meglio. Dici che non è vero? E allora perché nessun Radicale è potuto andare a raccontare quanto avvenuto in una trasmissione di approfondimento politico? Scommettete che a Ballarò domani ci andranno sempre i soliti? Eppure, se i Radicali avessero fatto un favore a Berlusconi... sarebbe stato interessante ascoltarli, no? Una notizia... direbbero loro...

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