Abbiamo respinto gli emendamenti contro l'amnistia e fatto approvare una "approfondita" mozione sulla condizione delle carceri

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Il Consiglio Regionale del Lazio, dimostrando senso di responsabilità ed attenzione per un problema vero, del mondo reale, che incide sulle condizioni di vita di tutta la comunità penitenziaria, costituita da detenuti, agenti di polizia penitenziaria, direttori, psicologi, assistenti sociali, ha dato oggi una bella prova di se. Le condizioni in cui sono costretti a vivere coloro che fanno parte della comunità penitenziaria sono semplicemente illegali, al di fuori cioè del dettato di tutte le norme che l’ordinamento, nazionale ed internazionale, prevede, a partire proprio dalle norme della nostra costituzione. Se c’è chi vuole che i detenuti oltre alla libertà personale, siano sottoposti a torture, lo dica e provi a far cambiare l’Ordinamento penitenziario, la Costituzione, le convenzioni internazionali a partire da quella Europea sulla salvaguardia dei diritti dell’uomo. Oggi però non è così, e noi ci batteremo sempre per evitare che lo Stato diventi come i criminali che deve punire. Oggi l’ordinamento prevede che i detenuti, tanto in custodia cautelare quanto definitivi, siano sottoposti alla limitazione della libertà personale, non alla privazione del diritto alla dignità, alla salute e persino – come denunciato ieri dal Garante dei diritti dei detenuti del Lazio con riferimento al carcere di Regina Coeli - al diritto al cibo. La situazione delle carceri italiane e anche laziali è semplicemente illegale e criminogena. La Regione non può fare ciò che occorrerebbe per riportare la situazione alla legalità, ma può fare molto per tentare di rimediare a questa situazione ed ora spetta alla giunta della Presidente Polverini di sollecitare i Presidenti di Camera e Senato affinché calendarizzino provvedimenti, di competenza del Parlamento, per ridurre il sovraffollamento che mette a rischio i più elementari diritti umani, di prevedere un Piano di sostegno per favorire l’affidamento terapeutico dei tossicodipendenti presso comunità esterne, di realizzare finalmente l’Icam per portare i bambini fuori dalle carceri, di prevedere un fondo eccezionale di solidarietà per i detenuti dimittendi, di garantire, dando precise indicazioni alle ASL, l’efficienza della sanità penitenziaria, di adottare misure per evitare che i detenuti siano dissetati con acqua all’arsenico nelle carceri laziali, di assicurare un sostegno economico a tutte quelle realtà no-profit che aiutano i detenuti a reinserirsi nella società. Sono cose molto serie ed importanti, per le quali occorre ringraziare anzitutto – come si fa nel testo della mozione - la battaglia di Marco Pannella, a tutt’oggi in sciopero della fame e della sete, e dei 30.000 che insieme a lui hanno intrapreso questa forma di lotta non violenta. Sono cose molto serie ed importanti per le quali noi Radicali vogliamo ringraziare i Gruppi del Consiglio che hanno sostenuto questa battaglia, a partire da SEL, al Gruppo del PD, oggi presente in aula compatto e coeso, al gruppo della FED, al gruppo dell’UDC, sino ai singoli consiglieri della maggioranza che hanno votato insieme questa mozione. Di fronte alla serietà ed all’importanza del tema, passano in totale secondo piano, i tentativi di strumentalizzazione e le solite minacce di rappresaglia di qualche Consigliere che cerca solo visibilità, facendo leva sulla stantia rappresentazione identitaria di una destra fuori dal tempo.


Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella Federalisti europei

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