La storia dell'impianto fotovoltaico di Colleferro.

Posted On // Leave a Comment
Nell’ambito dei lavori della seduta odierna del Consiglio regionale si è svolta la discussione sull’interrogazione urgente a risposta immediata relativa al progetto di costruzione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica di potenza nominale 6.014,25 kWp nel comune di Colleferro (RM), in località Fontana degli Angeli, area già gravata dall’affiancamento di altri tre impianti di analoga potenza e tipologia che vengono insieme a costituire un megaimpianto che si estende complessivamente per 71,54 ettari - superficie superiore a quella della centrale nucleare di Montalto di Castro – e che si trova a soli 2 chilometri di distanza dal centro abitato di Colleferro a Nord e ad appena 150 metri dall'Autostrada del Sole. Con l’interrogazione, presentata nell’aprile 2011 dai Consiglieri della Lista Bonino Pannella Federalisti Europei, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, si intendevano affrontare e chiarire gli aspetti di impatto ambientale, paesaggistico e agricolo che la realizzazione dell’impianto comporta.

“Abbiamo voluto presentare questa interrogazione”, ha dichiarato il Capogruppo radicale Rossodivita che ha illustrato l’interrogazione,“sulla base di anomalie che abbiamo rilevato sia riguardo alla congruità del progetto che al suo impatto ambientale per sapere quali iniziative la Giunta regionale e l’Assessore all’Ambiente Mattei intendano assumere in merito all'applicazione delle Linee guida nazionali di cui al decreto ministeriale 10 settembre 2010, in modo da evitare che l'area di Colleferro, importante dal punto di vista agricolo e nota per la bellezza del paesaggio, possa essere irrimediabilmente compromessa dalla realizzazione di un impianto di tali dimensioni. La replica dell’Assessore Mattei alla nostra interrogazione” precisa Rossodivita “il quale ha spiegato che tutto l’iter autorizzativo e di valutazione d’impatto ambientale si è svolto nella precedente legislatura è stata puntuale, ma riteniamo comunque doveroso che la Regione prenda tutti i provvedimenti necessari, anche in autotutela. Vogliamo ricordare che l’area interessata deve già sopportare le pesanti conseguenze delle operazioni illegali commesse nella gestione dei rifiuti pericolosi da parte di imprese industriali presenti nella Valle del Sacco. Noi Radicali, come è noto, sosteniamo la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, ma non a costo di scempi ambientali. Colleferro ha già dato”

0 commenti: