10 domande sul Piano Rifiuti della Regione Lazio

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Rocco Berardo, consigliere della Lista Bonino Pannella Federalisti Europei, nel corso della seduta odierna della Commissione Ambiente, nella quale l’Assessore Pietro Di Paolo ha illustrato il Piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio, ha posto alcune delle dieci domande che qui di seguito riportiamo e che toccano tutte le questioni cruciali del provvedimento e che, per questo, si vogliono rendere pubbliche.

1) Sul sito alternativo alla discarica di Malagrotta il consigliere radicale ha, anzitutto, chiesto con quale atto ufficiale verrà autorizzato e, visto che non viene indicata dal Piano rifiuti,

2) se la futura discarica verrà sottoposta alla procedura di Valutazione Ambientale strategica (Vas).

3) Si è poi chiesto se la mancanza di indicazione del sito alternativo per la nuova discarica non contraddica il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea che, con una sentenza del giugno 2007 aveva bocciato per mancanza di precisione il precedente Piano rifiuti regionale approvato nel 2002.

4) Con Malagrotta ormai a pochi mesi dall’esaurimento delle sue volumetrie autorizzate e dati i tempi necessari all’attivazione di una nuova discarica (2 o 3 anni) si prospetta un’ennesima proroga attraverso l'autorizzazione di volumetrie straordinarie, in località Testa di cane, pari a 5 milioni di mc che garantirebbero a Malagrotta altri due/tre anni di autonomia. Questa soluzione è stata indicata dall'Ing. Rando (E. Giovi) nella lettera inviata alla Regione Lazio a fine dicembre 2010. Il consigliere radicale ha, dunque, chiesto se la proposta avanzata dai proprietari di Malagrotta sarà accolta e, in caso negativo, "dove verranno smaltite le circa 4 mila tonnellate al giorno di RSU in attesa della nuova discarica?".

5) Sulle diverse criticità del sistema di gestione dei rifiuti evidenziate dalla recente relazione sul Lazio approvata nel marzo scorso dalla Commissione bicamerale parlamentare, il consigliere Berardo ha chiesto quanto del combustibile derivato dei rifiuti venga buttato in discarica a causa di impianti di trattamento meccanico biologico obsoleti, e quanti soldi servirebbero per renderli adeguati, quali investimenti sarebbero necessari al loro adeguamento e se le cifre riportate nel Piano tengano conto dell’effettiva capacità degli impianti.


6) Nella medesima relazione parlamentare si afferma che i termovalorizzatori e gassificatori del Lazio utilizzano cdr proveniente anche da altre regioni. Si è chiesto, allora, se ciò sia vero, quanto sia questo cdr e se, tra le altre provenienze, vi sia anche la Campania.

7) Per quanto riguarda il trattamento dell’umido, Berardo ha chiesto se quello raccolto venga trasformato in compost e quanta parte di umido non trattato venga buttato in discarica.

8) La commissione bicamerale ha concluso la sua relazione imputando alla regione Lazio un Piano di gestione dei rifiuti contrario alle direttive comunitarie e alla norme nazionali. Per questo è stato chiesto quali siano le differenze tra il Piano rifiuti di Marrazzo e quello della Polverini.

9) Per quanto riguarda la termovalorizzazione, infine, il vicepresidente della Commissione ambiente Rocco Berardo ha chiesto all’assessore Di Paolo quali siano le effettive capacità di produzione di cdr degli impianti del Lazio previste dal Piano. Se, infatti, la quantità di cdr è insufficiente ciò porterà ad un deficit di termovalorizzazione. Nel Piano sono considerati gli impianti di Colleferro, San Vittore e Malagrotta con le sue due linee (ma ne funziona solo una), mentre il progetto del gassificatore previsto ad Albano è attualmente al vaglio del Consiglio di Stato. In caso di bocciatura - ha chiesto il consigliere della Lista Bonino Pannella – “dove verrà costruita l’alternativa ad Albano visto che il Piano non indica alcuna soluzione alternativa e, soprattutto, quanti dei finanziamenti statali previsti dalla delibera ‘cip 6’ andrebbero persi?”

10) Su tutto il Piano verte la decisione della Commissione Europea; vista l’importanza di tale risposta, si è chiesto entro quando arriverà e quali sarebbero gli effetti economici di un’eventuale risposta negativa.


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