Stallo del Consiglio regionale. Ci autoconvochiamo.

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“Non ci sono impegni in agenda per i prossimi 7 giorni”. Così recita da mesi l’agenda d’aula che sul sito della Regione Lazio illustra l’iniziativa dell’assemblea regionale.
Non sono bastate le elezioni del 28 e 29 marzo scorsi a sbloccare lo stallo, se non sporadicamente per la prima riunione del consiglio del 12 maggio e per una seconda seduta di replica alla Presidente Renata Polverini, seconda riunione tecnicamente sospesa e mai più ripresa.



Di chi è la responsabilità? Certamente non del “povero” Presidente Mario Abbruzzese, ma di un uso sempre più partitocratico della politica regionale (di destra e sinistra), finalizzata esclusivamente alla ripartizione di posti anche quelli di minimo prestigio, quali le presidenze delle commissioni della Regione, pur di conquistare “la robba”. A farne le spese sono quei consiglieri regionali che vorrebbero lavorare, che da settimane sono bloccati senza avere assegnato il lavoro di commissione, e in primis i cittadini della nostra Regione che non possono essere rappresentati in nulla.

Più che solleticare come fanno altri l’inutile anti-politica, noi radicali abbiamo chiesto e chiediamo, denunciandolo, che si sblocchi questa situazione creata appositamente dalla partitocrazia contro la politica e sin da ora per mercoledì 23 giugno alle ore 11, giornata in cui avrebbe dovuto tenersi il consiglio regionale, davanti l’ingresso della Pisana ci autoconvochiamo e convochiamo tutti quei consiglieri che vorranno esserci per spiegare alla stampa, che invitiamo a essere presente, le ragioni vere di questa situazione.

Dichiarazione dei consiglieri regionali radicali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella - federalisti europei.

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