Un giorno al Cie di Ponte Galeria. Pare Guantanamo.

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La situazione delle persone rinchiuse nel centro di Ponte Galeria rappresenta qualcosa di umanamente intollerabile. Le persone trattenute sono rinchiuse all’interno di una grande gabbia dove la loro giornata passa in attesa del centottantesimo giorno, quello in cui saranno rilasciate ed espulse. Molte sono al loro quarto o quinto Cie. Molte altre non sono mai state in carcere, non hanno mai compiuto un reato, ma in assenza della giusta procedura sono lì abbandonate senza comprenderne i motivi. Le storie kafkiane di alcuni raggiungono l’apice quando a raccontarti la sua è un ragazzo con un accento tanto romano da farti interrogare su dove mai possa essere rispedito se non a Roma. Intollerabile su tutto è la situazione dei moltissimi che finita la loro detenzione carceraria sono trasferiti – come un supplemento di pena non disposto da nessun giudice – direttamente al Cie. Se la direttiva interministeriale in materia di identificazione dei detenuti extracomunitari in attesa di espulsione emanata in data 25 luglio 2007 dal Ministro della giustizia di concerto con il Ministro dell'interno fosse rigorosamente osservata da parte delle questure della Repubblica, oggi quel supplemento di pena sarebbe eliminato. Sul mancato rispetto di questa circolare Rita Bernardini e i parlamentari radicali hanno rivolto un’interrogazione parlamentare al ministro degli Interni, Roberto Maroni, alla quale non è stato mai risposto.

Dichiarazione di Rocco Berardo, consigliere regionale Lista Bonino Pannella

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Delegazione del Consiglio regionale del Lazio in visita ispettiva presso il Cie di Ponte Galeria. Nel pomeriggio di oggi una delegazione del consiglio regionale del Lazio composta dai consiglieri Ivano Peduzzi e Fabio Nobile (Federazione della Sinistra), Luigi Nieri (Sinistra ecologia e libertà) e Rocco Berardo (Lista Bonino Pannella) ha fatto visita al Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria.

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